Cronache recenti che inducono a una riflessione non di maniera o di circostanza. Due casi di violenza nel giro di poche ore nel leccese: il primo avvenuto a Racale dove un’anziana donna di 73 anni è stata derubata nella sua abitazione e violentata da un trentacinquenne; sulla strada Lecce-Galatina un gruppo di bulli ha creato il panico su una corsa delle Ferrovie del Sud-Est.
Entrambi gli episodi hanno in comune la violenza gratuita, senza un movente, cieca e spietata di persone senza freni inibitori e senza morale.
Spesso, in questi casi, si pensa al contesto culturale e sociale, agli scarsi stimoli, al bisogno di integrare.
Ma siamo certi che questa sia la via? Che questa sia l’unica vera motivazione?
L’anziana donna era nella sua abitazione e un uomo, già noto alle forze dell’ordine si è introdotto per derubare la donna.
Il furto è stato seguito dal tentativo di violenza sessuale preceduto da molestie.
Una scena raccapricciante che testimonia il livello di degrado etico e morale a cui in molti casi e da molto tempo si sta assistendo.
La donna è stata violata per ben due volte, nel momento in cui le è stata violata la sua serenità domestica dall’ingresso dello sconosciuto nella sua abitazione e in secondo luogo con il tentativo di abuso sessuale che ha aggravato il livello di violenza.
Allo stesso modo i bulli che sul bus delle Ferrovie del Sud-Est hanno prima gettato lo zaino di un coetaneo fuori dal finestrino per poi malmenarlo e, dopo l’intervento dell’autista, anche quest’ultimo è stato vittima di violenza.
Ormai non vi sono più parole per definite i gesti di violenza che si moltiplicano e quotidianamente affollano pagine intere dei quotidiani.
In Francia se si ha un diverbio con un pubblico ufficiale si rischiano fino a dieci anni di prigione mentre se l’alterco si spinge fino alla violenza fisica la pena prevista prevede una multa di 150 mila euro. Agli Champs-Elyseé il 31 dicembre vi era più di un milione di persone, un solo fuoco all’Arco di Trionfo e al termine le strade pulite. La gendarmeria era dappertutto con i mitra spianati.
Mi chiedo spesso se non sia proprio il buonismo impunito all’italiana che renda tutto meno severo e meno etico.
Perché la morale e l’etica non nascono dal nulla ma necessitano di regole e della garanzia del loro rispetto, possibile solo grazie a delle adeguate condanne.
Non è possibile pensare che le nuove generazioni trovino da sole il senso etico e morale se non si scontrano contro il muro della punibilità.
Il buonismo all’italiana sta continuando a partorire dei mostri sociali che non hanno più rispetto dell’altro, di un’anziana donna o di un conducente di un autobus di linea che sta svolgendo il suo lavoro.
Non vi è più il senso della misura e del limite e tutto resta drammaticamente impunito.