È un tratto di strada maledetto quello in cui hanno perso la vita domenica sera tre giovani ragazzi.
Erano andati a divertirsi a Fasano, allo Zoosafari, a bordo di una Peugeot 108, partendo presto dalla loro Vibo Valentia, in Calabria. Una giornata di gioia diventata tragedia che non può, non deve, restare solo un numero su una lunga lista di vittime. A novembre era toccato a tre militari e un sessantenne, praticamente nello stesso punto.
La mente umana ha un difetto: tende ad abituarsi a ciò che diventa ricorrente. Gli scienziati lo chiamano spirito di adattamento, ci aiuta ad andare avanti. Poi però c’è la coscienza, per chi ci crede e ce l’ha, e a quella tutti devono fare appello affinché le cose possano migliorare. Anche andando fuori dagli schemi tradizionali.
È forse il momento, allora, che le persone di buona volontà abbiano il coraggio di fare una battaglia non solo affinché i lavori su quel tratto di strada vengano finanziati completamente e realizzati, spartitraffico incluso, ma anche per rendere gratuita, fin quando non saranno terminati, l’autostrada che copre lo stesso percorso. È moralmente inaccettabile che mentre la Statale 100 si trasforma in un cimitero il tratto a pagamento sia semi deserto. Una strada in perfette condizioni alla quale gli automobilisti non fanno ricorso per risparmiare (il costo per percorrerla è di 4,9 euro). Lo stesso vale per i camionisti. Sia chiaro, la colpa non è certo di chi deve fare i conti con le proprie disponibilità economiche dovendo percorrerla anche più volte alla settimana.
È arrivato il momento che il ministero dei Trasporti faccia sedere allo stesso tavolo Autostrade spa e Anas e trovi il modo di ottimizzare al meglio due infrastrutture che non solo non devono essere in concorrenza ma devono anche sapersi integrare nell’emergenza. Non c’è più tempo di fronte alla morte per il gioco delle parti e delle responsabilità, soprattutto se si parla di opere tutte realizzate grazie alla fiscalità generale. Viaggiare in sicurezza si può mentre viene messa in sicurezza la Statale 100, almeno da Bari a Massafra. Non proprio fino a Taranto perché lì l’autostrada non è mai arrivata. Ma questa è un’altra storia.
Bentornato,
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