La violenza di genere colpa nostra

Lunedì 18 novembre alla Camera dei Deputati è stata presentata la fondazione dedicata alla memoria di Giulia Cecchettin.

Degne di riflessione sono le parole del padre Gino, il quale ha affermato che la violenza di genere non è una questione privata o isolata, ma un fallimento collettivo e che da quando Giulia è morta in Italia sono state uccise altre 120 donne. E allora pensiamoci e chiediamoci perché accade questo? Perché un uomo uccide una donna, che spesso è la sua compagna? E se questo succede la colpa è anche nostra, è anche di quelle cinquecentomila persone che l’anno scorso scesero in piazza a Roma al Circo Massimo per manifestare contro i femminicidi, e anche colpa mia che scrivo questo articolo, è anche colpa di chi lo sta leggendo perché dopo, dopo aver manifestato, dopo aver scritto, dopo aver letto, torniamo alla nostra quotidianità, alle nostre certezze, a ciò che ci fa stare sicuri.

La colpa è nostra che definiamo “mia” la moglie, come se fosse qualcosa che possediamo, che ci appartiene, proprio come un oggetto e pertanto se è un oggetto ne posso fare quello che voglio. Anche romperlo! La colpa è anche nostra che non insegniamo ai nostri figli, fin da piccoli, l’educazione sentimentale, che non la esigiamo come materia scolastica.

La colpa è anche nostra quando restiamo indifferenti verso il turpiloquio nei confronti di una donna, che non censuriamo quei programmi televisivi in cui la donna è una velina, una valletta, un corpo da spogliare. Sì, la colpa è anche nostra!

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