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La resilienza è solamente un alibi

L’idea della Restanza è affascinante, non lo nego ma il problema è che spesso diventa un paravento per nascondere l’incapacità di cambiare davvero. Da imprenditore, in passato, avevo proposte concrete per innovare processi e portare ventate nuove all’economia locale, ma mi sono trovato le ali tarpate proprio da chi oggi parla di “seminare futuro”.

C’è una resistenza sistemica al cambiamento vero. Si fanno convegni, si usano parole moderne, si invitano esperti, ma poi quando qualcuno propone di fare le cose diversamente, di innovare realmente i processi, di prendere decisioni coraggiose, ecco che spuntano mille scuse per mantenere lo status quo.

La verità che nessuno vuole dire. Restare sul territorio ha senso solo se significa portare innovazione, dare spazio ai giovani, creare connessioni con il mondo esterno, osare. Altrimenti è solo un modo elegante per dire che si continua a fare le stesse cose di sempre, aspettando che i problemi si risolvano da soli.

Bisogna ammettere che le strategie adottate fino ad oggi non hanno funzionato. Non si può continuare a parlare di sviluppo locale facendo sempre le stesse cose. Bisogna avere il coraggio di prendere decisioni totalmente diverse: investire davvero sui giovani, non solo a parole; aprirsi a partnership con realtà innovative; smettere di proteggere le posizioni di rendita; accettare che il cambiamento comporta dei rischi.

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