Studi scientifici dimostrano come gli animali siano in grado di provare emozioni quali paura, rabbia, felicità. Le emozioni positive, naturalmente, sono compatibili con un elevato benessere dell’animale. In psicologia, e in particolare nella corrente junghiana, l’animale rappresenta l’anima e l’animus, ossia il lato femminile nell’uomo e il lato maschile nella donna. Questa teoria sarebbe alla base dell’inconscio coinvolgimento che l’essere umano sente nell’accudimento dell’animale. Gli animali non sono solo esseri viventi, ma simboli ricchi di significato religioso, culturale, psicologico è depositare di aspettative da parte dell’essere umano, che talvolta, delega all’animale il soddisfacimento di propri bisogni emotivi e terapeutici attraverso la cura e l’accudimento, e ancora nel coinvolgimento nella propria quotidianità e relazioni.
Cani che diventano membri di famiglia, cani che curano come nella pet therapy, cani ai quali è delegato il soddisfacimento di bisogni di compagnia e affettività. Il cane, in particolare, rappresenta la fedeltà e la dedizione. Integrato il cane nella quotidianità, è necessario pensare e provvedere all’aspetto emotivo del cane, con la finalità di gestire eventuali conseguenze mosse dalla manifestazione di emozioni da parte del cane, che potrebbero essere lesive per l’uomo e per i bambini, laddove in casa ci siano.
L’animale sente e vive emozioni, che manifesta con il comportamento, talvolta finalizzato alla difesa del sé e del territorio. Questo è il suo istinto. I life event stressord condizionano tanto l’uomo, quanto l’animale. Tra questi il trasferimento di casa, l’arrivo di un figlio o di un altro animale, malessere del proprio padrone, ecc. L’arrivo di nuovi membri nella famiglia sono vissuti dal cane come rivali, in particolari situazioni, Ma questa mancata accettazione della new entry dipende anche dalla capacità della figura accudente, di gestire e integrare nel nuovo contesto le emozioni dell’animale, in modo che possa elaborarle positivamente e adattarsi alla nuova condizione. Le stesse emozioni possono essere la conseguenza di traumi non elaborati da parte dell’animale.
Professionisti del settore, come lo psicologo animale, possono sicuramente coadiuvare il padrone nell’addestramento, nella gestione delle emozioni e nella elaborazione e accettazione della novità, che diversamente potrebbe avere delle conseguenze gravemente lesive, come nel caso di Giulia, nove mesi, sbranata dal pitbull di famiglia. Osservando il comportamento dell’animale, si possono dedurre comportamenti di disagio. La gelosia è una reazione emotiva che i cani, proprio come gli esseri umani, possono provare.
Essa si manifesta quando sentono che la loro relazione speciale con il padrone è minacciata da un’altra persona, animale o situazione. Questo sentimento, se non gestito correttamente, può degenerare in comportamenti problematici. Questo in genere succede perché il cane, amorevolmente accudito, fino a essere considerato come un bambino, quando arriva un bambino, potrebbe considerarlo come un rivale che gli porta via attenzioni: così all’improvviso non c’è più lui al centro delle attenzioni, e questo finisce con il causargli un sentimento di frustrazione e rabbia che può agire con comportamenti aggressivi e altamente lesivi. Ecco perché è stata sbranata la piccola Giulia e non il suo papà, pur dormendo accanto, proprio per eliminare definitivamente l’oggetto della sua frustrazione. Adeguatamente preparato da un professionista del settore psicologico animale, insieme al suo padrone, probabilmente il cane avrebbe assunto un comportamento protettivo nei confronti della bimba e non aggressivo e rabbioso.
Ines Panessa è psicologa e psicoterapeuta