L’estate 2025 si avvicina e, con lei, torna il grande classico delle stagioni calde: il lavoro estivo. Ma se un tempo bastava un “lavoretto” per mettere da parte qualche soldo per le vacanze o il motorino, oggi la faccenda è decisamente più complessa e interessante. Il mondo del lavoro stagionale si sta trasformando, rispecchiando i grandi cambiamenti economici, sociali e culturali che stiamo vivendo. E allora, cosa ci aspetta davvero per questa estate? Quali lavori saranno richiesti? E soprattutto, come potremmo reinventarci per non restare a bocca asciutta?
Partiamo dalle cifre: secondo Confcommercio, nel 2025 mancheranno all’appello ben 258.000 lavoratori nel settore commercio, ristorazione e alloggio. Una voragine di personale che rischia di frenare la ripresa economica e la crescita del turismo, soprattutto nelle località più gettonate. Ma quali sono i profili più richiesti? L’Agenzia del Lavoro della Provincia autonoma di Trento, che ha lanciato la campagna “Il turismo trentino cerca te” per la stagione estiva 2025, ci dà una panoramica piuttosto chiara: cuochi, pizzaioli, pasticceri, camerieri, barman, receptionist, massaggiatori, animatori, assistenti bagnanti, giardinieri e manutentori tuttofare sono solo alcuni dei ruoli più gettonati. Insomma, il classico team da spiaggia e hotel, ma con qualche novità in più.
Novità che arrivano anche dal mondo dei contratti stagionali, che nel 2025 si confermano più flessibili e meno vincolanti, grazie alla legge 203/2024. Ora il contratto stagionale può essere usato anche per attività legate a fluttuazioni cicliche o esigenze tecnico-produttive, ampliando il campo d’azione rispetto al passato. Questo significa che anche aziende con apertura annuale possono assumere personale stagionale in momenti di picco, come durante eventi o festività.
Un piccolo passo verso una maggiore adattabilità, ma non basta. E qui arriva la domanda da un milione di euro: come sopperire alla mancanza di manodopera? Oltre a incentivare l’offerta con alloggi a prezzi calmierati o gratuiti per i lavoratori stagionali, come fa il Trentino, si sta pensando anche a forme di lavoro più creative e meno tradizionali. Per esempio, i campi estivi di creatività stanno prendendo piede: pittura, teatro, musica, scrittura creativa diventano non solo un modo per intrattenere i più giovani, ma anche un’opportunità di lavoro per educatori e animatori specializzati. E perché non inventarsi nuovi ruoli? Il 2025 è l’anno in cui si può davvero pensare di creare il lavoro perfetto su misura per sé, combinando passioni e competenze in modo originale. Il lavoro stagionale, insomma, non è più solo un “lavoretto”. È un microcosmo che riflette le trasformazioni del mercato del lavoro e della società, dove la ricerca del benessere personale e della conciliazione tra tempi di vita e lavoro diventano priorità.
Non è più accettabile sacrificare la propria qualità di vita per qualche mese di lavoro, e questo spinge aziende e lavoratori a ripensare modalità, contratti e orari. Se guardiamo indietro, il “lavoretto estivo” era una parentesi leggera, un modo per guadagnare qualche spicciolo e fare esperienza. Oggi, invece, è un banco di prova serio, dove si misurano flessibilità, professionalità e capacità di adattamento. Forse è arrivato il momento di chiedersi: il lavoro estivo è ancora un gioco da ragazzi o è diventato un tassello fondamentale per il futuro di molti? E se fosse proprio questa la stagione in cui reinventarsi, non solo per sopravvivere, ma per crescere? In fondo, l’estate è la stagione dei cambiamenti, e il lavoro stagionale è la sua cartina tornasole. Perché, diciamolo, se un tempo bastava un gelato in mano e un sorriso per sentirsi “occupati”, oggi serve un po’ più di ingegno per non finire a guardare le onde senza far nulla. E voi, siete pronti a inventarvi il lavoro perfetto per questa estate? Forse proprio il dolce far nulla!
Bentornato,
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