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Dal Fondo Competenze una chance per imprese e disoccupati

Con la pubblicazione, lo scorso 26 novembre, da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero dell’Economia, del decreto sul Fondo Nuove Competenze (Fnc) 2024, riparte finalmente una delle misure centrali degli ultimi anni per il sostegno ed il rilancio delle imprese. Istituito con l’articolo 88 del decreto legge 34 del 2020, il Fnc è intervenuto nei confronti di aziende e lavoratori nel periodo post pandemico, con la prima edizione nel 2021 e la sua riconferma negli anni successivi.

Quest’anno sono stati destinati 730 milioni di euro, facendo salire così a quasi 4 miliardi la cifra complessiva riservata al Fondo dalla sua istituzione, una cifra importante che testimonia come l’attenzione sulla formazione e sull’aumento delle competenze dei lavoratori stia crescendo costantemente in Italia e nel Meridione. Tra le prime 5 regioni dove sono presenti le aziende che hanno presentato più domande e con la più alta percentuale di ottenimento del beneficio nelle scorse edizioni, infatti, ben tre sono meridionali: Campania, Puglia e Abruzzo. In attesa della pubblicazione dell’avviso che ne definirà i dettagli per le presentazioni delle istanze, già alcune importanti novità sono state rivelate dal decreto. Denominato in questa edizione “Competenze per le innovazioni”, il Fnc 2024 agevola l’acquisizione di nuove competenze da parte dei lavoratori e favorisce l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani e disoccupati, attraverso un sistema di incentivi alla formazione.

Ècon la rimodulazione degli orari di lavoro, definiti da specifici accordi collettivi con le rappresentanze sindacali che ne definiscono i progetti formativi, il numero di lavoratori coinvolti e le ore di formazione (minimo 30, massimo 150 ore per lavoratore) che la misura prende forma.

Il Fondo copre, quindi, il 60% della retribuzione oraria lorda e rimborsa il 100% degli oneri previdenziali e assistenziali dei lavoratori in formazione. In una prospettiva di adeguamento ai moderni contesti lavorativi, si inseriscono anche gli ambiti di intervento formativi da espletare obbligatoriamente nell’arco di 365 giorni, ovvero quelli della transizione ecologica e digitale delle imprese, con specifici riferimenti ai sistemi tecnologici e digitali, all’introduzione e sviluppo dell’intelligenza artificiale, alla sostenibilità e all’impatto ambientale, all’economia circolare, alla transizione ecologica, all’efficiento energetico, al welfare aziendale e al benessere organizzativo.

Ma probabilmente le novità più importanti introdotte in questa terza edizione dal Fnc, risiedono nella possibilità data ai datori di lavoro di ottenere dei contributi per la formazione anche di persone da occupare: è prevista infatti una copertura del 100% della retribuzione oraria netta per chi è disoccupato da almeno un anno, ma a condizione che questi vengano assunti successivamente alla data di pubblicazione del decreto (novembre 2024) e prima dell’avvio del percorso di formazione; stesso contributo del 100% è concesso anche per assunzioni con contratto di apprendistato di III livello; se almeno il 70% dei lavoratori formati viene infatti assunto con contratto di apprendistato o a tempo indeterminato, entro la presentazione della domanda di saldo, il datore di lavoro riceve un ulteriore bonus di 800 euro per ogni disoccupato assunto; infine, per specifici settori come il turismo e l’agricoltura, a cui sicuramente la nostra regione Puglia potrebbe guardare con più attenzione, è riservato un contributo di 300 euro per l’assunzione di disoccupati con contratto stagionale di almeno 120 giorni, purché questi abbiano effettuato almeno 20 ore di formazione e che, negli accordi di rimodulazione dell’orario, sia già prevista la loro assunzione al termine del percorso formativo.

Ad oggi, quindi, il Fnc risulta essere un’opportunità unica per le nostre imprese, per renderle competitive e sostenibili, favorendo un’occupazione sempre più mirata e specialista.

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