Categorie
Le idee Le idee

Agricoltura, commissario unico e bypassare ogni ostacolo

Problema principale dell’agricoltura pugliese è quello della redditività. La nostra agricoltura, nell’economia globale, può reggere soltanto se la globalizzazione delle produzioni e dei mercati è regolata dalla reciprocità delle regole.

I Paesi che producono potendo utilizzare fitofarmaci vietati in Italia e in Europa, con costi di produzione di gran lunga inferiori, un basso costo della manodopera e standard di sicurezza alimentare nettamente inferiori, immette sui nostri mercati degli alimenti a prezzi non sostenibili per i nostri produttori. Questa è concorrenza sleale. È quanto sta succedendo da molti anni, ormai, con i prodotti ortofrutticoli, con l’olio d’oliva importato, i cereali, la carne e ogni altro elemento del made in Italy agroalimentare.

Anche sul grano duro stiamo subendo l’incredibile aumento delle importazioni da Paesi che non rispettano i nostri stessi standard. Tutto questo ha determinato un vero e proprio tracollo del valore accordato al nostro grano duro, mentre oggettivamente i costi di produzione per ettaro sono aumentati fino a superare i 1300 euro. È per questo motivo che le superfici coltivate a grano duro, negli ultimi due anni, hanno subito una decisa contrazione: sempre più agricoltori rinunciano a seminare grano duro, cercando colture più remunerative per i loro terreni. Tutto questo pregiudica la nostra “sovranità alimentare”, poiché si alimenta un circolo vizioso che contribuisce a limitare la nostra produttività e a rendere l’Italia più dipendente dalle importazioni anche in settori nei quali fino a 20-30 anni fa eravamo leader incontrastati.

Governo ed Europa devono porre un freno a queste dinamiche, invertendo la tendenza e puntando a favorire, con azioni strutturali e di lungo corso, anche un recupero dei terreni agricoli abbandonati, un fenomeno che negli ultimi 10 anni ha colpito fortemente anche la nostra olivicoltura, soprattutto laddove le condizioni orografiche del territorio rendono più difficoltosa la meccanizzazione della coltivazione e della raccolta. In Puglia, poi, abbiamo il problema realmente drammatico della siccità, fortemente aggravato dall’insufficienza e dalla vetustà delle infrastrutture idriche e irrigue.

Da anni stiamo indicando cosa serve, ma la politica a livello locale e tra regioni non riesce a mettersi d’accordo, allora è imprescindibile, come ho ribadito al sottosegretario La Pietra, che la realizzazione delle opere sia affidata a un commissario unico per ogni singola opera nominato dal Governo e con il potere di bypassare qualsiasi ostacolo politico-burocratico, tra cui le incomprensioni tra Puglia e Molise ad esempio. Senz’acqua, per fare un esempio concreto, il nostro distretto del pomodoro rischia di saltare, ma a rischio sono tutti i settori, anche quello zootecnico, per non parlare dell’ortofrutta, della vitivinicoltura e perfino della cerealicoltura, visto che a fronte del caldo africano che ormai caratterizza 6-7 mesi l’anno i nostri territori non ci sarà più la possibilità di effettuare irrigazioni di soccorso. Abbiamo problemi seri e mai risolti, inoltre, sulla burocrazia, con la lentezza e le complicazioni snervanti che vanificano spesso anche l’efficacia dei fondi messi a disposizione per investimenti e innovazione. Per rilanciare l’agricoltura, le zone rurali e le aree interne vanno salvate dal totale isolamento e dalla carenza di sicurezza e servizi. Se questi problemi non saranno affrontati subito e seriamente, la nostra agricoltura per come l’abbiamo conosciuta rischia di scomparire.

Angelo Miano è presidente Cia Capitanata

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version