In occasione del 1 maggio, Festa dei lavoratori, il Governo ha varato nuove misure per imprese e lavoratori, contenute nel Decreto Legge 7 maggio 2024 numero 60, recante “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione”.
In tema di lavoro, il Decreto detto “Decreto Primo Maggio” interviene con misure per rafforzare l’occupazione delle categorie di lavoratori più svantaggiate e in generale nel Mezzogiorno, con particolare riferimento ai giovani e alle donne.
L’obiettivo è quello di continuare a sostenere la crescita dell’occupazione, la riduzione della disoccupazione e degli inattivi, ovvero di coloro che non hanno un lavoro e neppure lo cercano (i “NEET”, a cui era stato dedicato un apposito incentivo lo scorso anno) e un’attenzione particolare è dedicata alla Zona Economica Speciale (“ZES”) unica del Mezzogiorno per cercare di ridurre i divari territoriali. Si ricorda che, la prima edizione di Decreto Primo Maggio, lo scorso anno fece scalpore perché pose fine al reddito di cittadinanza, con l’introduzione, al suo posto, del reddito di inclusione. I programmi di investimento interessati sono finanziati da 42 miliardi di euro di risorse europee e 32 miliardi di euro di risorse nazionali per il solo ciclo di programmazione 2021-2027, dunque 74 miliardi di euro di investimenti destinati a ridurre i divari territoriali.
Tra i vari interventi, il Decreto introduce il bonus giovani, che prevede sgravi contributivi a carico dei datori di lavoro. La principale di queste misure è l’esonero dal pagamento del 100% dei contributi previdenziali per due anni, nel limite massimo di 500 euro mensili, se si assumono giovani sotto i 35 anni che non hanno mai avuto contratti a tempo indeterminato, a patto che vengano assunti con contratto stabile. L’esonero vale in tutta Italia per le assunzioni effettuate fino a dicembre 2025. Con riferimento alle lavoratrici, il Decreto prevede, altresì, uno specifico bonus donne in favore delle lavoratrici svantaggiate. Sempre nello stesso periodo (1 luglio 2024 – 31 dicembre 2025), le imprese che assumono donne a tempo indeterminato potranno beneficiare di uno sgravio del 100% dal versamento dei contributi previdenziali nel limite massimo di 650 euro mensili per un massimo di 24 mesi. Si specifica, senza ripercussioni negative ai fini della futura pensione. La decontribuzione si applica alle donne di qualsiasi età, su tutto il territorio nazionale, con maggiore accessibilità al beneficio per quelle che vivono nelle regioni del Mezzogiorno.
Da ultimo, il Decreto contempla quello che è stato battezzato bonus ZES, destinato alle aziende che hanno sede nelle Regioni, considerate “Zone Economiche Speciali”, ossia Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia; Calabria, Sardegna. I datori di lavoro hanno diritto al beneficio per le assunzioni effettuate nei periodi compresi tra il 1 luglio 2024 e il 31 dicembre 2025. L’agevolazione non potrà essere applicata ai rapporti di lavoro domestico e ai contratti di apprendistato.
Il provvedimento sostiene lo sviluppo occupazionale nella “ZES” del Mezzogiorno attraverso uno sgravio contributivo del 100%, per un periodo massimo di 24 mesi nel limite di 650 per ciascun lavoratore assunto, per i datori di lavoro di aziende fino a 15 dipendenti. Questa misura dovrebbe andare a sostituire la decontribuzione Sud in scadenza il prossimo 30 giugno. Si auspica che questo nuovo pacchetto di misure per il lavoro possa rappresentare un sostegno importante per il tessuto economico, favorendo la crescita attraverso incentivi mirati e semplificazioni normative, promuovendo così la creazione di nuovi posti di lavoro e stimolando l’innovazione.
Camilla Fino è avvocata tributarista a Roma