È quanto accaduto recentemente (mese di aprile 2023), si è in attesa della pubblicazione del provvedimento, in un procedimento pendente davanti al Tribunale di Milano nell’ambito di un procedimento di divorzio (IX Sez. Civ.; Presidente: Dott.ssa Fulvia De Luca) in cui si era verificato che una moglie avesse approfittato di un temporaneo allontanamento della figlia comune presso la nonna paterna per cambiare la serratura dell’abitazione.
I giudici del Tribunale di Milano hanno ritenuto l’azione particolarmente grave, non tanto e non solo in una ottica di spoglio, ben sappiamo che non possono essere cambiate le serrature delle abitazioni nei confronti del detentore qualificato o possessore dell’immobile, quanto piuttosto in termini di azione contraria agli interessi della minore.
Infatti è stato valutato questo comportamento, probabilmente anche dall’esame congiunto di altre condotte (bisognerà leggere la sentenza per esteso), come particolarmente di pregiudizio nei confronti della figlia.
Considerando il Tribunale lo stesso come gesto “violento” per allontanare la minore dal padre.
Peraltro, l’azione era arrivata anche in un momento inaspettato in quanto pare che i coniugi avessero raggiunto un accordo di affidare temporaneamente la minore ad uno dei nonni. Quindi i giudici hanno allontanato la madre dall’abitazione familiare, assegnato la stessa al marito divenuto collocatario della figlia minore.
E’ stato anche disposto un divieto assoluto di incontro madre/figlia finchè non ci siano adeguate condizioni.
Sicuramente la misura ha raggiunto questa gravità perché il Tribunale avrà valutato complessivamente la situazione.
Però ben sappiamo, perché ne abbiamo parlato anche sulle pagine di questo giornale, che cambiare la serratura di casa è una azione fraudolenta che viene punita nell’ambito dei giudizi possessori perché si tratta di uno spoglio.
Quindi il coniuge non può farsi giustizia da sé in attesa di una prima udienza di separazione, per esempio, cambiando la serratura.
Nel caso affrontato dal Tribunale di Milano l’azione è stata letta dal giudice della separazione in maniera particolarmente grave come tentativo di attentare alla relazione genitoriale.
Quindi attenzione alla giustizia fai da te.
Di Cinzia Petitti
avvocata e direttora www.dirittoefamiglia.it