Il concetto di benessere animale prende forma nel 1965 con il celebre Brambell report, che ha codificato le cinque libertà fondamentali, un vero e proprio manifesto per la dignità degli animali d’allevamento. Queste libertà definiscono le condizioni fisiche e psicologiche minime, tra cui l’assenza di fame, disagio ambientale, dolore, e l’affrancamento dalla paura e dallo stress.
Numerosi studi attestano che l’adozione rigorosa di elevati standard di benessere animale produce benefici che si irradiano ben oltre il recinto dell’allevamento, conducendo a una netta riduzione della contaminazione batterica e chimica negli alimenti, impattando direttamente la salute pubblica.
Ma le implicazioni non si fermano qui. Un elevato livello di benessere animale contribuisce alla riduzione dell’uso di antibiotici negli allevamenti, un fattore cruciale nella lotta globale contro l’antibiotico-resistenza, inserendosi in modo determinante nel concetto olistico di One Health che lega indissolubilmente uomo, animale e ambiente.
Data la crescente sensibilità dell’opinione pubblica europea, è imperativo economico e morale che gli alimenti ottenuti con pratiche rispettose siano adeguatamente etichettati e supportati da sistemi di monitoraggio tracciabili a livello internazionale.
Due momenti di cruciale rilevanza etica e scientifica nel processo produttivo sono rappresentati dal trasporto e dall’abbattimento. L’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) riconosce il trasporto, disciplinato dal Regolamento (CE) n. 1/2005, come una delle variabili più influenti sulla qualità finale della carne. Parallelamente, il Regolamento (CE) n. 1099/2009 regola con rigore la fase di macellazione, stabilendo che l’abbattimento possa avvenire unicamente dopo l’effettivo stordimento dell’animale e che la condizione di incoscienza e insensibilità sia preservata sino al sopraggiungere della morte.
La scienza ci dimostra in modo incontrovertibile che la cura meticolosa del benessere animale non è un costo marginale, ma il catalizzatore biologico della qualità intrinseca della carne.
Quando un’azienda onora le cinque libertà fondamentali e mitiga lo stress nelle fasi critiche, essa non sta solo adempiendo a un dovere morale, sta plasmando la matrice chimica e microbiologica del prodotto, garantendone la sicurezza, prolungandone la conservabilità e ottimizzandone le caratteristiche organolettiche. Il rispetto per la vita si configura, in definitiva, come la più avanzata forma di innovazione produttiva e il marchio d’oro della vera eccellenza alimentare.