È di questi giorni una notizia che ridona speranza ai tanti genitori separati che si trovano a combattere con situazione di precarietà e spesso vera e propria miseria per i debiti contratti per o a seguito della separazione legale. Il Tribunale di Lecce, con decreto divulgato nel novembre corrente 2022, ha mostrato sensibilità alla tematica intervenendo a tutela di una madre indebitata a seguito della separazione dal coniuge. Provvedimento che restituisce dignità al genitore, finalmente utilizzando un istituto giuridico in essere da anni ma che faticava e fatica a decollare. Si parla del piano di ristrutturazione dei debiti del consumatore. C’è ancora poco utilizzo dell’istituto, salvo Tribunali virtuosi della Regione. Tanti convegni per parlare della nuova legge, emendata quest’anno come scriveranno i due professionisti di questa inchiesta di Edicola, e tanta frustrazione degli addetti ai lavori per l’ impossibilità di vederla eseguita come dovuto e necessario. Oggi le cose stanno davvero cambiando invece.
Il caso del Tribunale di Lecce. Una mamma, separata con prole, a seguito della separazione legale dal coniuge, pure parzialmente inadempiente ai propri obblighi di mantenimento, si vede costretta a contrarre una serie di finanziamenti per crescere il figlio. Parte dall’acquisto di una casa con mutuo ipotecario, cui si aggiungono via via negli anni cessione del quinto del proprio stipendio di dipendente ed altri finanziamenti. Inadempiente a parecchi ratei di mutuo, sarà costretta a vendere l’immobile il cui ricavato non basterà per coprire i debiti che rimarranno sempre di un importo pauroso, euro 150.000,00. Ricorrendo al piano di ristrutturazione dei debiti, ottiene lo stralcio di 100 mila euro del debito e di pagare in rate mensili sostenibili la rimanente parte. Il Tribunale ha, altresì, ritenuto colpevoli le banche che avevano erogato così tanti prestiti con crescita esponenziale dei “costi finanziari”. Anche il Tribunale di Trani, tribunale virtuoso che applica molto l’istituto giuridico in presenza delle condizioni di legge, ha di recente (21.11.2022 rg.Vg 44/22 dott. G. Rana) omologato il piano di un consumatore che si era indebitato per sopravvenuti ed imprevedibili motivi (mantenimento del nipotino con lui convivente e del figlio disoccupato, ingenti spese mediche per la figlia malata che aveva perso il proprio posto di lavoro).
Il Tribunale ha anche sospeso, in attesa della definizione della procedura, l’esecuzione immobiliare e posto “il divieto di azioni esecutive e cautelari sul patrimonio del consumatore”. Esiste una via d’uscita.
Cinzia Petitti è avvocata e direttrice della rivista www.dirittoefamiglia.it