Negli ultimi anni, in Europa si è assistito ad un crescente aumento del cosiddetto “funding gap”, lo sbilanciamento tra domanda e offerta di capitali che sta interessando sia il settore industriale che immobiliare. Le aspettative parlano di un consistente aumento delle necessità di finanziamento da parte degli operatori immobiliari, a cui il settore bancario non sarà in grado di rispondere a causa di una già presente forte esposizione all’asset class, all’alta inflazione, la volatilità dei mercati, e la sempre più stringente regolamentazione.
Il fenomeno rappresenta un’opportunità epocale per gli investitori, testimoniata anche dal crescente interesse degli operatori istituzionali per questo segmento di “Private Debt”: l’insieme degli strumenti di debito quali obbligazioni e finanziamenti per società non quotate. Si pensi che nel corso dei prossimi tre anni solo in Europa si stima che più di 32 miliardi di euro resteranno inattesi dai finanziamenti bancari. In questo contesto di mercato, il Private Debt immobiliare è in grado di produrre rendimenti a doppia cifra, beneficiando di una posizione più protetta nella struttura del capitale rispetto agli investimenti in capitale di rischio: una opportunità di investimento che anche Oaktree, la celebre società di investimento americana, definisce «il più attraente momento di mercato per gli investitori di debito immobiliare dopo la grande recessione del 2008».
Opportunità di investimento come questa sono state storicamente appannaggio di operatori istituzionali, quali fondi immobiliari, con minimi di investimento di svariati milioni di euro.
La nostra missione in Yeldo è cambiare lo status quo: proporre agli investitori professionali accesso ad opportunità di investimento istituzionali, con minimi di investimento molto più accessibili, trasparenza e un rapporto diretto con noi, grazie al contributo della tecnologia.
Lorenzo Belloni – Chief Investment Officer Yeldo