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Riforma della giustizia, gli Usa esempio del rischio di separare le carriere

Se la figura del pm quale sostenitore dell’accusa nei confronti di un imputato è presente in tutti gli ordinamenti giuridici, quando si parla di separazione delle carriere il pensiero si orienta spesso a ciò che accade oltreoceano. Quello degli Stati Uniti è, infatti, il sistema più distante dal nostro: nei processi penali, la funzione dell’accusa…
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Se la figura del pm quale sostenitore dell’accusa nei confronti di un imputato è presente in tutti gli ordinamenti giuridici, quando si parla di separazione delle carriere il pensiero si orienta spesso a ciò che accade oltreoceano. Quello degli Stati Uniti è, infatti, il sistema più distante dal nostro: nei processi penali, la funzione dell’accusa non è rappresentata da un magistrato, bensì da un avvocato che è tenuto al rispetto delle norme che regolano il proprio ordine professionale, al pari del difensore dell’imputato, sua controparte processuale. Il procuratore distrettuale americano (district attorney) viene incaricato sulla base di una nomina politica, derivante dall’elezione da parte dei cittadini, dalla scelta del governatore dello Stato o, per i reati federali, dalla nomina da parte del Presidente degli Stati Uniti. A differenza del pm italiano, i procuratori americani non partecipano alle indagini, che sono svolte esclusivamente dalla polizia. La separazione delle carriere in Italia ha l’obiettivo di rafforzare la parità delle parti processuali.

Le differenze

Tornando agli Stati Uniti, la parificazione professionale prosecutor e difensore potrebbe a prima vista apparire un’agevole soluzione al problema. Tuttavia, l’esperienza americana ci insegna che, in realtà, tale sistema adombra non poche criticità, forse più gravi di quelli di cui si discute oggi in Italia. In primo luogo, la parificazione di ruolo professionale tra accusa e difesa non sembra determinare un’analoga equivalenza di “potere processuale”. Oltre il 90% dei processi penali americani si chiude con un patteggiamento e ciò sembra dovuto al grande potere di cui godono i procuratori. Dietro questo numero, si annida la preoccupazione che anche imputati innocenti scelgano di concordare una condanna scontata, per evitare il rischio di una richiesta di pena troppo elevata a processo. La qualifica di avvocato del procuratore americano risulta inefficace anche sotto il profilo della responsabilità professionale. Rispetto ai casi di prosecutor che violano i diritti dell’imputato, non si rinviene un sistema sanzionatorio adeguato. Quanto all’indipendenza, la nomina politica del prosecutor lega a doppio filo il suo ruolo al consenso elettorale. Considerando che la valutazione del suo operato è basata sul numero di condanne ottenute, la sua funzione rischia di essere orientata non a reali fini di giustizia, ma a mantenere le promesse fatte agli elettori.

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