Sfoglia il giornale di oggi
SEZIONI
SEZIONI
Accedi
Registrati
Bari
Sfoglia il giornale di oggi Abbonati

Frodi alimentari sull’olio d’oliva: ecco le regole sull’etichettatura

È di qualche giorno fa la notizia di un maxi sequestro da parte della guardia di finanza di Catanzaro di olio spacciato per “Extravergine di oliva Bio” e destinato ad un’azienda della Bat, così come circa un mese fa, dopo l’allarme lanciato dai produttori olivicoli, nel porto di Bari sono scattati i controlli su oltre…

È di qualche giorno fa la notizia di un maxi sequestro da parte della guardia di finanza di Catanzaro di olio spacciato per “Extravergine di oliva Bio” e destinato ad un’azienda della Bat, così come circa un mese fa, dopo l’allarme lanciato dai produttori olivicoli, nel porto di Bari sono scattati i controlli su oltre 20 cisterne provenienti dalla Grecia e contenenti olio dichiarato come “extravergine”.

Le sofisticazioni

L’olio di oliva, unitamente ad altri prodotti agroalimentari italiani, è facilmente oggetto di contraffazione, condotta da inquadrarsi penalmente nel reato di “frode nell’esercizio del commercio”: secondo l’art. 515 del codice penale, infatti, chiunque, nell’esercizio di una attività commerciale consegna all’acquirente una cosa mobile per origine, provenienza, qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o pattuita, è punito, qualora il fatto non costituisca un più grave delitto, con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a 2.065 euro. La prevenzione e la repressione delle frodi agroalimentari consiste dunque in attività ispettive, che intervengono nelle varie fasi della produzione. Consistono nella verifica della corretta etichettatura degli alimenti (Reg 1169/2011); nella verifica del rispetto, da parte degli OSA (Operatori del Settore Alimentare), dei disciplinari di produzione per le indicazioni geografiche protette (Reg. Ue 1151/2012); nel controllo dei metodi di produzione da agricoltura biologica (Reg (UE) 2018/848). Ecco dunque che la tracciabilità di filiera del prodotto, attestata da una corretta etichettatura, può diventare un potente strumento di prevenzione contro le frodi alimentari in quanto esige dai produttori trasparenza su una serie di informazioni e facilita i controlli per l’appunto tra quanto comunicato in etichetta e la reale composizione del prodotto al fine di individuare eventuali discrepanze.

Le norme

L’etichettatura dell’olio di oliva è rigorosamente disciplinata soprattutto per ciò che concerne l’olio vergine ed extravergine e la relativa normativa se tutela certamente la sicurezza dei consumatori, dall’altro garantisce la leale concorrenza nel mercato olivicolo così strategico per una regione come la Puglia, che conta oltre 60 milioni di ulivi e circa 21 cultivar di cui 2 autoctone. Una delle informazioni obbligatorie in etichetta per l’olio vergine ed extravergine è infatti l’origine che, in virtù del Reg. 2022/20104, è da intendersi come l’indicazione di un nome geografico (su imballaggio o etichetta) dello Stato in cui le olive sono state raccolte e dello Stato in cui ha sede il frantoio che le ha molite.

Le sanzioni

La violazione della normativa sull’etichettatura di cui al Reg. 1169/2011, “salvo che il fatto non costituisca reato”, comporta sanzioni pecuniarie recentemente inasprite dal D.Lgs. n. 231/2017 (da un minimo di 500 ad un massimo di 40mila euro). Con riferimento poi al regime dei controlli sull’olio, va menzionato infine il recentissimo Reg. 2024/2105 (pubblicato lo scorso 21 ottobre) che – proprio per agevolare la distinzione tra olio vergine ed extravergine – introduce aggiornamenti sui metodi di analisi chimica, in linea con le ultime indicazioni del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI), chiarisce le modalità di campionamento per garantire l’uniformità e l’omogeneità dei controlli e introduce un sistema di notifica delle non conformità tra gli Stati membri per garantire che eventuali difetti organolettici rilevati negli oli di oliva extravergine siano comunicati tempestivamente. Gli obiettivi del legislatore europeo sono senza dubbio migliorare la qualità e la trasparenza del mercato dell’olio di oliva, garantire l’accesso dei consumatori a prodotti conformi agli standard più elevati e fornire informazioni su etichette affidabili e precise.

ARGOMENTI

diritto & economia
frodi alimentari
olio extravergine di oliva

CORRELATI

Diritto & Economia","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[402963,402960,401919],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="1">
array(3) {
  [0]=>
  int(402963)
  [1]=>
  int(402960)
  [2]=>
  int(401919)
}

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!