Negli ultimi mesi si è largamente discusso di quanto accaduto l’8 novembre 2024, data in cui la Commissione europea ha pubblicato una nuova Comunicazione, identificata con il numero C/2024/6481, che rappresenta un passaggio significativo nell’attuazione del Regolamento (UE) 2017/625, meglio noto come Official Control Regulation. Si tratta dello strumento che costituisce il fondamento per garantire l’applicazione uniforme delle norme europee in materia di alimenti, mangimi, sanità animale, benessere degli animali e protezione delle piante.
Gli obiettivi
La Comunicazione di recente pubblicazione intende fornire chiarimenti pratici alle autorità nazionali e agli operatori del settore alimentare, promuovendo un’applicazione coerente e trasparente delle disposizioni regolamentari. Ebbene, il provvedimento introduce importanti precisazioni sull’applicazione pratica di strumenti essenziali per garantire il bilanciamento tra il potere delle autorità di controllo e il diritto alla difesa degli operatori del settore alimentare: la controperizia e la controversia. Grazie alla prima l’OSA ha diritto a richiedere una verifica aggiuntiva dei campioni prelevati. Con la seconda – declinata in Italia dal D.Lgs. 27/2021 – è, invece, possibile rivolgersi a un organismo terzo per ottenere un riesame indipendente delle analisi condotte dalle autorità.
Le norme
Ora, sul punto, la Comunicazione sottolinea, ad esempio, l’obbligo per le autorità di garantire che i campioni prelevati siano sufficienti per consentire analisi successive, un aspetto che spesso genera incertezze e contenziosi. Tuttavia, viene riconosciuto che in alcune circostanze il prelievo di ulteriori aliquote potrebbe risultare tecnicamente non fattibile o non pertinente, come nel caso in cui non siano disponibili laboratori con competenze adeguate per eseguire analisi aggiuntive. Si chiarisce, inoltre, il ruolo del laboratorio incaricato della controversia, definendolo come arbitro imparziale e finale sulla conformità del prodotto rispetto ai requisiti normativi. Questo quadro normativo aggiornato offre agli operatori del settore alimentare strumenti concreti per esercitare i propri diritti durante i controlli ma pone al contempo nuove sfide.
Le conseguenze
Le autorità nazionali sono chiamate a un maggiore coordinamento e a un’applicazione rigorosa e uniforme delle regole, con l’obiettivo di evitare discrepanze tra i diversi Stati membri. Inoltre, la necessità di garantire trasparenza e imparzialità nei controlli richiede investimenti significativi in formazione e infrastrutture, nonché un dialogo costante con gli operatori per rispondere alle loro esigenze e preoccupazioni. La Comunicazione C/2024/6481 segna, dunque, un passo avanti importante nella costruzione di un sistema di controlli ufficiali più robusto e armonizzato a livello europeo. In un contesto globale caratterizzato da flussi commerciali sempre più interconnessi, la certezza normativa e la trasparenza dei controlli non sono solo strumenti di tutela dei consumatori, ma anche leve strategiche per la competitività delle imprese europee. Solo attraverso un’applicazione equilibrata e rigorosa delle regole sarà possibile garantire un mercato interno pienamente integrato e sicuro per tutti gli attori coinvolti.
Le strategie europee
Ultimo – ma non meno importante – elemento degno di attenzione è la scelta della Commissione europea di ricorrere allo strumento della Comunicazione per fornire chiarimenti sull’attuazione del Regolamento (UE) 2017/625. Questa decisione non è stata esente da critiche, soprattutto da parte di alcuni operatori del settore ma trova una giustificazione nell’esigenza di intervenire in tempi rapidi senza appesantire ulteriormente un quadro normativo già particolarmente – leggasi: eccessivamente – complesso. Questo approccio, pur non privo di limiti, consente altresì di rafforzare la cooperazione tra le parti coinvolte e di costruire una base più solida per eventuali interventi futuri.