I decreti legislativi attuativi della revisione Ires (non delle norme esistenti sulla soggettività passiva) introdurranno, norme volte a limitare l’attuale distorsione, incongruenza di natura fiscale sulla scelta della forma giuridica dell’attività imprenditoriale da intraprendere, garantendo la tendenziale neutralità, invarianza tra i diversi sistemi di tassazione delle imprese.
La variabile fiscale, attraverso un recupero di equità orizzontale, non giocherà in futuro ruolo alcuno nella preferenza delle forme organizzative e giuridiche di esercizio delle attività imprenditoriali nella misura in cui la delega fiscale, ha come fine quello di pervenire all’applicazione di un’aliquota proporzionale di tassazione dei redditi di impresa quale che sia appunto la forma giuridica (non più abusata). Difatti, la via indicata dal disegno di legge è quella di una neutralità sostanziale per cui non vi saranno prelievi differenziati sullo stesso ammontare di reddito di impresa, con una razionalizzazione dell’esistente garantendo quella ridistribuzione a cui la Costituzione ci impegna (un sistema opaco, fortemente evaso).
Si è detto che la revisione dell’Ires de facto inerisce il reddito di impresa (l’indicazione rivolta al legislatore delegato) con l’effetto che, rimarrebbe fuori dalla revisione de qua l’area della soggettività passiva. Dunque, una revisione dell’Ires prospettata con riferimento al reddito di impresa la fine di coerenziare la sua tassazione con il verificato sistema duale di imposizione personale dei redditi.
L’intervento riformatore obliterà una derivazione rafforzata più rinforzata al fine di favorire il processo di avvicinamento tra valori fiscali e valori extrafiscali ovvero civilistici, con una revisione della disciplina delle rettifiche extracontabili apportate ai risultati di bilancio ed una conseguente riduzione degli adempimenti amministrativi a carico delle imprese (per tale si evitano gli indesiderati monitoraggi dichiarativi delle differenze fra valori fiscali e valori di bilancio negli elementi patrimoniali). In altri termini, un percorso di avvicinamento, allineamento fra i criteri di redazione del bilancio di esercizio e quelli sulla tassazione del reddito endosocietario, ex sé già avviato con gli Ias7Ifrs. Ancora, osserva supra, l’introduzione di una neutralità sostanziale con superamento dell’attuale frammentazione normativa sulla tassazione delle imprese onde una determinazione unitaria del reddito d’impresa. Redditi di impresa tassati in modo disallineato, disarmonico a seconda della forma giuridica scelta dell’impresa, delle sue dimensioni e del settore di attività (sistema che ha perso un’equità orizzontale). Si vuole pervenire ad una neutralità sostanziale che prescinda, come retro ricordato, dalle forme giuridiche, per cui in futuro non vi potrà essere un abuso, strumentalizzazione delle medesime. Nel perimetro della delega la revisione della disciplina degli ammortamenti fonte dell’attuale differenza fra valori di bilancio e fiscali. Un adeguamento dei coefficienti ovvero una maggior riduzione dei processi di ammortamento.
Fabio Ciani è avvocato