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Agroalimentare, un approccio di sistema per bilanciare le esigenze

Le imprese del settore agroalimentare del nostro territorio stanno sempre più cogliendo l’importanza di agire in rete al fine di trovare un posizionamento preciso sul mercato in grado di sostenere il ciclo produttivo e assecondare le necessità del consumatore. In questo momento storico, infatti, le esigenze di gestione energetica, innovazione, digitalizzazione e, più in generale,…

Le imprese del settore agroalimentare del nostro territorio stanno sempre più cogliendo l’importanza di agire in rete al fine di trovare un posizionamento preciso sul mercato in grado di sostenere il ciclo produttivo e assecondare le necessità del consumatore. In questo momento storico, infatti, le esigenze di gestione energetica, innovazione, digitalizzazione e, più in generale, R&D vanno contemperate con quelle legate alla commercializzazione di un prodotto che sia di qualità e sostenibile, così come sempre più pressantemente richiesto dai consumatori.

L’approccio di sistema, utile a bilanciare e gestire efficacemente tali esigenze, viene, dunque, incentivato sia dalle politiche europee che da quelle interne. Il giorno 24 giugno 2022, ad esempio, è prevista l’apertura dei termini per la presentazione delle domande di accesso alle agevolazioni per i contratti di filiera e distretto previste dal fondo complementare al Pnrr. La misura prevede lo stanziamento complessivo di 1,2 miliardi di euro ed è finalizzata a sostenere investimenti nel settore agricolo e agroalimentare tramite il c.d. contratto di filiera.

Si tratta di un’occasione unica per il riposizionamento delle filiere agroalimentari, ittiche, forestali e florovivaistiche pugliesi.

Nel dettaglio, il contratto di filiera è stipulato tra il Ministero e un soggetto proponente che agisce su mandato collettivo speciale con rappresentanza conferitogli dai soggetti beneficiari ed è finalizzato alla realizzazione di un programma che, partendo dalla produzione agricola, si sviluppa nei diversi segmenti della filiera in un ambito territoriale multiregionale.

I soggetti proponenti, tutti operanti nel settore agroalimentare, possono essere: a) le società cooperative agricole e loro consorzi, i consorzi di imprese, le organizzazioni di produttori agricoli e le associazioni di organizzazioni di produttori; b) le organizzazioni interprofessionali; c) gli enti pubblici; d) le società costituite tra soggetti che esercitano l’attività agricola e le imprese commerciali e/o industriali e/o addette alla distribuzione; e) le associazioni temporanee di; f) le reti di imprese.

Sono ammessi alle agevolazioni i contratti di filiera il cui importo complessivo degli investimenti ammissibili sia compreso tra 4 e 50 milioni di euro nei seguenti settori: a) attivi materiali e attivi immateriali nelle aziende agricole connessi alla produzione agricola primaria; b) trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; c) trasformazione di prodotti agricoli in prodotti agroalimentari; d) partecipazione dei produttori ai regimi di qualità e misure promozionali a favore dei prodotti agricoli; e) organizzazione e partecipazione a concorsi, fiere o mostre; f) progetti di ricerca e sviluppo; g) partecipazione a fiere e investimenti volti a promuovere la produzione di energia da fonti rinnovabili effettuati da imprese di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Le agevolazioni saranno concesse nella forma del contributo in conto capitale e del finanziamento agevolato, subordinate alla concessione di un finanziamento bancario.

Elio E. Palumbieri è avvocato – Scuola di alta formazione Agroalimentare “Safe Green s.t.a.”

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