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Diritto & Economia

Aerospazio, l’Europa verso una strategia comunitaria

Il 24 settembre 1997 la Commissione UE pubblica una comunicazione dal titolo: “L’industria aerospaziale europea: rispondere alla sfida mondiale”. In questo documento si evidenziano 3 aspetti. La crescente complessità dei prodotti aerospaziali con una crescita esponenziale dei costi di sviluppo e dei rischi finanziari. Nessuno Stato membro da solo può registrare una situazione paragonabile a quella statunitense, e i mercati nazionali non possono offrire una base sufficientemente forte per sostenere tutta l’attività aerospaziale. In ultimo, poche società europee sono riuscite a equilibrare i rischi e a massimizzare i benefici sviluppando le proprie attività in un’ampia gamma di prodotti aerospaziali. Si parlava dunque in modo chiaro di “riconoscere l’urgenza di ristrutturare l’industria aerospaziale europea”. A distanza di circa 25 anni forse le cose non sono cambiate in modo profondo, ma negli ultimi anni l’attenzione su questo aspetto è aumentata, forse per la presenza imponente sulla scena di aziende private come Starlink.

L’Aerospace in Italia

Il 25 gennaio 2025 la Presidenza del Consiglio dei Ministri pubblica il documento “Indirizzi del Governo in materia spaziale e aerospaziale”, un documento ambizioso che vuole tracciare una direzione da seguire. Le direttrici del documento sono condivisibili sebbene, al tempo stesso, debbano essere definite nella propria attuazione operativa. Vediamo alcuni passaggi chiave: definire una strategia politica nazionale, maggiore collaborazione tra pubblico-privato, fondi per la ricerca e lo sviluppo di startup, lo sviluppo di servizi satellitari per il monitoraggio ambientale e le telecomunicazioni. Il 6 marzo 2025 la Camera ha approvato il disegno di legge sulle disposizioni in materia di economia dello spazio, in continuità con quanto già visto: assicurare il sostegno allo sviluppo dell’economia dello spazio, con incentivi per investimenti privati e innovazione tecnologica, creazione di un sistema di autorizzazioni per operatori privati, basato su criteri di sicurezza, sostenibilità e capacità tecnica. L’azione legislativa italiana procede in parallelo a quella europea, dove vediamo la pubblicazione del regolamento (UE) 2023/588 che istituisce il Programma dell’Unione per una connettività sicura 2023-2027. Questo programma mira a garantire servizi di comunicazione satellitare sicuri per le istituzioni europee e gli Stati membri. Tra gli obiettivi principali troviamo la creazione di un’infrastruttura di comunicazione satellitare multi-orbitale per garantire la connettività sicura, miglioramento della sicurezza e resilienza delle reti di comunicazione, supporto alla sicurezza dell’Ue. Il mercato dei servizi spaziali è talmente importante che non può non richiedere la dovuta attenzione. Nei prossimi 20 anni i servizi aerospaziali avranno un valore di oltre 4 trilioni di dollari, di cui circa il 25% generato in Eurasia. L’Italia deve cercare di difendere la propria posizione e sviluppare nuove opportunità, considerando che il proprio mercato oggi è composto da 10 distretti tecnologici, 70 università, e circa 200 aziende con un indotto di quasi 50 mila persone impiegate che producono circa 2miliardi l’anno. Lo sviluppo dell’industria spaziale, privata e non, unita alla crescente digitalizzazione e complessità tecnologica, rende i sistemi satellitari sempre più vulnerabili ad attacchi cyber. Molti dei servizi oggi comunemente utilizzati dipendono da infrastrutture satellitari, come i servizi di navigazione, i servizi di time-stamping, protezione civile, monitoraggio terrestre, trasporti e logistica, etc. Lo spazio è luogo conteso oggetto di grandi interessi.

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