Visite alla Shoah e aiuti per l’Ucraina. Sul Treno della Memoria cibo e medicinali

È partito ieri, dalla sede del Consiglio Regionale di via Gentile a Bari, il treno della memoria 2022 sul quale, per la prima volta, è salita una rappresentanza delle quinte classi del liceo Simone-Morea. I ragazzi visiteranno i luoghi simbolo della Shoah. Oltre che ad Auschwitz, la visita prevede le soste a Terezin, Berlino e Cracovia, i luoghi che rappresentano le ferite, i totalitarismi e i drammi del Novecento europeo.

Ad un passo dal dramma che si sta consumando in queste stesse ore ai confini della Polonia e che vede l’Ucraina sotto l’attacco militare russo. Gli alunni del Simone-Morea, accompagnati dalla professoressa Monopoli, porteranno medicinali, cibo per bambini, beni di prima necessità che saranno consegnati dall’associazione Treno della Memoria, direttamente all’associazione universitaria di Cracovia che procederà alla distribuzione. L’intento è quello di dare un segno tangibile di una sensibilità verso un popolo che da dodici giorni è sotto attacco militare.
Quest’anno la partecipazione degli studenti del liceo Simone-Morea al treno della memoria riveste, quindi, una duplice funzione: quella di visitare i luoghi simbolo della furia nazista ripercorreranno la drammatica storia della Shoah e quella di avvicinarsi idealmente, ma anche fisicamente, ai luoghi di un cruento conflitto in corso. «Quest’anno il liceo Simone Morea, per la prima volta, aderisce al progetto “Treno della Memoria” – spiega la dirigente del liceo Angela Borrelli – in un’ottica di promozione di percorsi educativi finalizzati alla cittadinanza attiva partendo dalla memoria. Un percorso che in questo momento di grande incertezza, proprio ai confini delle Polonia, assume un significato estremamente importante. Sono partiti con un messaggio di speranza per chi dieci giorni fa mai avrebbe immaginato di vivere questo nuovo incubo». Ancor più che negli anni precedenti saranno confermate le parole di chi, tra i più giovani, dopo aver visitato i luoghi della Shoah riconosce di non essere più sceso da quel treno.

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