Un contributo per favorire l’autonomia delle donne vittime di violenza

Un contributo economico di massimo 400 euro mensili per un anno per favorire autonomia abitativa e personale delle donne vittime di violenza in particolari condizioni di vulnerabilità e povertà.

È il “Reddito di Libertà”, per il quale l’Inps ha diffuso una circolare con le istruzioni per l’acceso che, di fatto, rende operativa la misura rivolta alle donne, con o senza figli, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza.
Grazie al “Fondo per il reddito di libertà per le donne vittime di violenza”, compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito, potrà essere garantito anche il percorso scolastico e formativo delle figlie e dei figli minori.
Destinatarie del contributo, si legge nella nota dell’Inps, sono le donne residenti nel territorio italiano che siano cittadine italiane o comunitarie oppure, in caso di cittadine di Stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno e le straniere aventi lo status di rifugiate politiche o lo status di protezione sussidiaria.
La domanda deve essere presentata all’Inps direttamente dalle donne interessate, o da un loro rappresentante legale o delegato, tramite gli operatori comunali del Comune di residenza che dovranno inserire le domande sulla piattaforma di collegamento con l’Inps.
In attesa che l’Istituto attivi l’applicazione per l’invio delle istanze, le domande non possono essere trasmesse, ma possono essere presentate ai Comuni. La data di inoltro delle amministrazioni farà poi fede per la presa in carico da parte dell’Inps.
Le donne che faranno richiesta del “Reddito di Libertà” dovranno attestare la condizione di bisogno ordinario, straordinario o urgente, e una dichiarazione che attesti il percorso di emancipazione e autonomia intrapreso. Dichiarazioni che dovranno essere rilasciate, rispettivamente, dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale e dal legale rappresentante del centro antiviolenza.
Per il 2021 sono stati stanziati 3 milioni di euro, suddivisi su base regionale secondo il numero di donne residenti dai 18 ai 67 anni. Le domande saranno accettate fino a esaurimento del budget.

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