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«Aziende nate ma senza operai». Monitoraggio per prevenire i reati

Verranno monitorati i cantieri perché è cresciuta in maniera anomala l’iscrizione di nuove aziende prive di personale qualificato. Lo si farà incrociando tutti i dati a disposizione delle forze dell’ordine e delle organizzazioni di categoria. È quanto emerso dall’incontro che si è tenuto lunedì in prefettura a Bari al quale hanno preso parte i presidenti…

Verranno monitorati i cantieri perché è cresciuta in maniera anomala l’iscrizione di nuove aziende prive di personale qualificato. Lo si farà incrociando tutti i dati a disposizione delle forze dell’ordine e delle organizzazioni di categoria. È quanto emerso dall’incontro che si è tenuto lunedì in prefettura a Bari al quale hanno preso parte i presidenti di Ance e Confcooperative Bari e Bat, la Lega cooperative Puglia, il presidente della Camera di Commercio, Alessandro Ambrosi, il procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, e il prefetto Antonia Bellomo.

Il timore emerso da più parti è che questi numeri siano legati allo sfruttamento degli incentivi edilizi promossi dal governo ed all’applicazione del Pnrr. Le stesse associazioni di categoria hanno posto l’accento sul rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nei meccanismi di accesso ai benefici fiscali. È stato deciso di incontrarsi periodicamente e di condividere i dati a disposizione al fine di prevenire i reati.
Il Procuratore della Repubblica ha sostenuto con favore l’iniziativa offrendo disponibilità al confronto sui fattori di rischio attraverso i suddetti tavoli tematici per i profili d’interesse dell’attività giudiziaria, a garanzia di un equilibrato sviluppo del sistema economico. È stato, inoltre, sottoscritto un protocollo d’intesa per favorire la trasparenza dell’attività delle imprese del territorio.
Verrà realizzata anche una piattaforma informatica, chiamata “regional explorer”, per raccogliere e condividere i dati anche con la polizia. «La prefetta ha raccolto il nostro allarme – spiega Beppe Fragasso, presidente Ance di Bari e Bat-. Solo condividendo i dati è possibile mettere un freno a questo fenomeno. Dai dati della cassa edile e della Camera di Commercio, solo a Bari, risulta che tra luglio e dicembre 2021 siano nate 375 nuove imprese edili. Guardando le ore obbligatorie di formazione alla sicurezza, però, ci rendiamo conto che sono impiegati pochissimi operai. Oppure, peggio ancora, si fa ricorso al lavoro nero».
Secondo Fragasso molte di queste aziende esisterebbero solo sulla carta. «Fanno solo girare fatture – denuncia il presidente Ance di Bari e Bat-. Non producono nulla e questo è molto preoccupante. L’unico modo di fermarle è incrociare i nostri dati con quelli delle forze dell’ordine ed è quello che stiamo cercando di fare».
Un problema centrare è anche la tipologia contrattuale con cui vengono registrati i lavoratori. «Solo dal primo maggio – afferma Fragasso – verranno imposti i contratti dell’edilizia per chi usufruisce del bonus. Per troppo tempo non si è intervenuti. Questi contratti sono molto più costosi per le imprese». La crescita dei cantieri è stata esponenziale negli ultimi anni e controllare è diventato molto complicato. «Solo a Bari – sottolinea – si è passati da 1.500 cantieri nel 2020 a 5.000 nel 2021. Solo incrociando i dati e affidandoci agli algoritmi si può pensare di fermare i comportamenti illeciti».

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