Autismo, la denuncia delle famiglie nella Bat: «Curare i nostri figli è un lusso»

«Senza un sostegno economico, moltissime famiglie con bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico dovranno rinunciare alle terapie». A lanciare l’allarme è Vito Tupputi. Il presidente dell’associazione Assomeda punta il dito contro una legge regionale che non esita a definire «priva di senso logico». Tupputi, consigliere comunale a Barletta, è padre di un bambino con disturbo dello spettro autistico. «Per questo – dice – comprendo perfettamente le difficoltà che adesso dovrà affrontare chi, come me, ogni giorno deve vivere questa delicata situazione».

L’autismo nella Bat

Il disturbo dello spettro autistico, nel territorio della provincia, secondo gli ultimi dati, ha un’incidenza di 1 bambino su 80 fra i 7 e i 9 anni e riguarda centinaia di famiglie. «Sulla base delle indicazioni ministeriali – dice Tupputi – sono moltissimi i bambini che fanno terapia seguendo il metodo Aba, un metodo scientifico, con il supporto di un supervisore e di un’équipe di specialisti. Eppure, in Puglia non esiste alcun centro convenzionato o struttura pubblica che lo applica». In altre parole, le famiglie sono costrette a farsi carico delle spese. «Parliamo di circa 700 euro al mese, o anche oltre – precisa – che le famiglie devono pagare per le cure di terapisti specializzati». Sono logopedisti ed educatori professionisti che, in molti casi, svolgono anche assistenza domiciliare, per rendere più semplice ed efficace il loro intervento con i bambini che, in tal modo, possono effettuare le terapie senza spostarsi. «È paradossale – evidenzia Tupputi – che la legge 32/22 preveda che le fatture possano essere riconosciute e, quindi, rimborsate, solo se fatte da personale sanitario specializzato. Perchè va a stravolgere un sistema terapeutico che continua a dare ottimi risultati. Ecco perchè è una norma inaccettabile».

La storia di Arianna

Con la situazione delineata dal presidente di Assomeda deve fare i conti anche la famiglia di Arianna, una bimba di Canosa di 8 anni che segue le terapie da quando era molto piccola. La segue un educatore che l’accompagna da sei anni. La sua famiglia sostiene costi annuali che si aggirano attorno ai 9.000 euro. «Fin da quando Arianna ha cominciato a seguire il metodo Aba – dice sua madre – abbiamo notato miglioramenti evidenti. Durante questi ultimi anni è diventata più socievole ed estroversa e questo ci incoraggia. Da sempre facciamo grandi sacrifici per poter sostenere i costi, ma senza un aiuto economico per noi proseguire sarà davvero difficile».

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