Vinicio Capossela torna in Puglia: appuntamento a Otranto poi a Minervino per il Locus

Ritmi gitani, latini e balcani. Jazz. Se ci si arriva impreparati, esiste il rischio che “Camera a sud”, uno dei dischi più famosi di Vinicio Capossela, provochi vertigini.

Incontenibile personalità da bohemien, la dedica ad Amburgo abbracciata dalla tromba nostalgica di Paolo Fresu e “Che cossè l’amor”, colonna sonora della mitica partita di calcio sulla spiaggia in “Tre uomini e una gamba” di Aldo, Giovanni e Giacomo. «Tutt’apposto. Ce la giochiamo a pallone, Italia-Marocco. Si arriva ai 10». 10 a 3 per il Marocco. La base del cinema anni ’90 in Italia.

In occasione del trentennale dall’uscita di quel disco dal grandissimo successo, Capossela accantona per un po’ “Altri tasti”, il suo tour estivo, per lasciare posto ai “Vecchi tasti”, un concerto unico in cui verranno eseguiti i tredici brani dell’album pubblicato nel 1994.

Gli appuntamenti

L’appuntamento è per domani, ad Otranto, nel Fossato del Castello. L’artista sarà poi sabato a Minervino Murge, ospite del “Locus Festival”.

I primi tre dischi di Capossela sono quelli più vicini, per scrittura e arrangiamenti, alla forma di quelli che il linguaggio jazz chiama “standard”: brani che attingono musicalmente allo swing, alla ballad, al latin; canzoni che hanno una struttura, una melodia e una tavola armonica definita, pronta ad essere reinterpretata nel tempo attingendo al linguaggio di un patrimonio condiviso.

A pochi giorni dal suo arrivo in terra pugliese, Vinicio ha partecipato ad una tavola rotonda con diversi giornalisti per raccontare il tour.

Le dichiarazioni

«Perché due scalette diverse nei concerti in Puglia? Forse un po’ mi piace complicarmi la vita. La verità è che ho fatto una distinzione di luoghi, che per me hanno un’importanza fondamentale quando mi esibisco. Mi piace lavorare di sartoria, performance su misura. A Minervino eseguirò un repertorio più folk, come il festival che ci ospita. Ma il mio sogno resta suonare come il Papa sul piazzale di Leuca» ha dichiarato sorridente il cantante.

Ha poi aggiunto sullo stato attuale della musica contemporanea: «Credo che la musica tenda ad uniformarsi al resto del mondo di consumo. Come gran parte dei prodotti culturali ricopre la funzione di intrattenimento, almeno questo è il trend che mi sembra di vedere, c’è poco esercizio di coscienza. Detto questo, anche l’esercizio di coscienza può avvenire nell’intrattenimento, possono essere occasione di consapevolezza». E a chi gli chiedeva, in tempi dominati dall’immagine, come può contrapporsi con le parole in musica ha risposto lapidario «Con l’estinzione». Tenetevi forte e allacciate le cinture: è tornato Capossela.

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