“Uguali per Costituzione”: a Bari la presentazione del libro di Ernesto Maria Ruffini

Sarà presentato venerdì prossimo a Bari il libro “Uguali per Costituzione. Storia di un’utopia incompiuta dal 1948 a oggi” di Ernesto Maria Ruffini.

L’incontro si terrà alle 17 nell’Aula Starace di Palazzo Del Prete dell’Università degli studi di Bari ed è organizzato dall’UniBa in collaborazione con l’Accademia Cittadella Nicolaiana.

Alla presentazione, che sarà introdotta dal presidente dell’Accademia Cittadella Nicolaiana Alberto Losacco, interverranno il sindaco di Bari Antonio Decaro, la capogruppo di Fratelli d’Italia nella Commissione Bilancio della Camera dei deputati Ylenja Lucaselli e Raffaele Guido Rodio, professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università degli studi di Bari. Modera Giuseppe De Tomaso. Sarà presente l’autore.

“Uguali per Costituzione”, introdotto dalla prefazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, racconta la grande storia di un’utopia, nata dai sogni, dalle speranze e dalle aspettative degli italiani alla fine della Seconda guerra mondiale, nei giorni della Liberazione e della stagione straordinaria durante la quale furono poste le basi del nostro vivere insieme.

Il risultato raggiunto in Assemblea costituente, scrive Ruffini, «non fu altro che la testimonianza del reciproco rispetto delle diverse idee di ciascun Costituente e, in ultima analisi, di ciascun cittadino. Perché anche nella possibilità di esprimere le nostre idee dobbiamo riconoscere di essere tutti uguali».

Accanto a quella pagina fondamentale, come in uno specchio del tempo che ci restituisce l’immagine dell’Italia in divenire, questo libro ripercorre anche le principali discussioni parlamentari che hanno accompagnato le leggi più significative della storia repubblicana dal 1948 ai nostri giorni. Quelle che hanno segnato l’avanzamento nel percorso di attuazione concreta dell’uguaglianza nel Paese e quelle che, invece, hanno rappresentato un rallentamento o un passo indietro rispetto alle conquiste che erano state raggiunte.

Dopo quasi tre quarti di secolo di vita repubblicana, possiamo fermarci a osservare la realtà presente per chiederci quanto di essa corrisponda alla visione emersa durante la stagione costituente. Sarà così possibile riconoscere un percorso che non si esaurisce nelle leggi approvate dal Parlamento, ma che deve proseguire ogni giorno, soprattutto attraverso l’attività di coloro che prestano servizio nella pubblica amministrazione. È a loro «che il cittadino guarda quando si rivolge allo Stato», perché il loro lavoro dà concretezza al principio di uguaglianza.

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