Roberto Vecchioni torna in concerto in Puglia. Per tutti gli amanti del “Professore” una festa, imperdibile, un’occasione per riascoltare le canzoni che hanno fatto la storia personale di tanti, in una speciale data estiva. L’appuntamento è a Barletta, nel Fossato del Castello, domenica alle 21.30, con il suo nuovo “Tra il silenzio e il tuono Tour”. Lo spettacolo è organizzato da Aurora Eventi, all’interno della prima edizione dello IOD Festival. I biglietti sono in vendita su ticketone.it, e in tutti i punti vendita del circuito Ticket One.
La band
Vecchioni sarà accompagnato dalla band storica costituita da Lucio Fabbri (pianoforte e violino), Massimo Germini (chitarra acustica), Antonio Petruzzelli (basso) e Roberto Gualdi (batteria). È un ritorno al live in grande stile, dopo il successo della partecipazione all’ultimo Festival di Sanremo, nella serata delle cover in duetto accanto ad Alfa, con il brano “Sogna ragazzo sogna”, che dal 6 marzo è sulle piattaforme digitali nella nuova versione.
Il tour
“Tra il silenzio e il tuono Tour” prende il nome dal suo ultimo lavoro letterario, in vetta nella classifica della narrativa italiana. Lo spettacolo, prodotto da DM Produzioni, nella prima parte è dedicato ai brani dell’ultimo album “L’Infinito”, per poi lasciare spazio ad alcuni classici del repertorio del cantautore, in una narrazione che tiene insieme la musica, la parola e l’immagine. Dal 27 febbraio è in libreria l’autobiografia epistolare «Tra il silenzio e il tuono», il nuovo libro di Vecchioni edito da Einaudi. Già dal titolo, autocitazione tratta da “Chiamami ancora amore”, è facile veder emerge il rimando personale, insieme all’analisi dei grandi temi che animano la passione dell’autore: la letteratura, la filosofia, la musica e il cinema.
Le parole
«“Tra il silenzio e il tuono Tour” – spiega il cantautore – è un grande spettacolo di canti, immagini e monologhi. Il silenzio appartiene all’immaginazione, allo spirito, all’anima, mentre il tuono invece appartiene a quello che ho fatto e mi è stato fatto, cioè alla vita che pulsa molto: l’unico modo per acquietarla è rivolgersi allo spirito. Tutta la prima parte dello spettacolo, infatti, è giocata sull’ultimo disco e sui personaggi che hanno battuto il destino, hanno combattuto il male, hanno amato la vita, gli altri e sé stessi. Emerge un mio concetto recente, nuovo, di grande amore per tutto ciò che si fa e si vive. La seconda parte dello spettacolo, invece, è una specie di ritorno, uno sguardo sul passato con le canzoni di prima, che mostrano come si è arrivati al concetto di infinito attraverso pensieri particolari sull’amore, sul sogno, sull’esistenza, sul dolore, sulla gioia, sulla felicità. E come poi tutte queste piccole cose si siano ricomposte in un’unica idea, che è quella di amare la vita comunque sia, bella o brutta, perché in realtà è sempre bella. Siamo noi che a volte la immaginiamo in un altro modo».