Cinque giorni dedicati al cinema internazionale. Lo scenario una città mediterranea e un Cityplex, il Savoia, che ospiterà registi, attori e critici cinematografici. Verranno proiettati più di 20 film; più di quindici i film in corsa per aggiudicarsi i premi in palio, con una giuria composta da critici, registi e addetti ai lavori.
Questi i numeri della prima edizione del Taranto Eco Film Festival, il festival cinematografico di Taranto in programma fino a sabato, partito con un’anteprima il 22 novembre che ha visto protagonista Amos Gitai, regista pluripremiato di origini israeliane. Gitai ha tenuto una Master Class a cui è seguita la proiezione del film Laila in Haifa (2020) in competizione per il Leone d’oro come miglior film alla 77° Mostra del Cinema di Venezia.
La Master class del Maestro Amos Gitai si è tradotta in un confronto diretto con il pubblico, composto da appassionati di cinema e studenti. Il Maestro ha raccontato la sua esperienza diretta della guerra e delle sue implicazioni catastrofiche, che al cinema vanno raccontate “senza tagli”, perché si deve dare il tempo allo spettatore di immagazzinare le emozioni.
Gemma Lanzo, direttrice artistica del Festival ha dichiarato: «È con l’educazione rivolta in particolare ai giovani che questi temi (ambientali, sociali e politici) possono fare la differenza nel domani. Il futuro sono loro e questo festival vuole fornire visioni alternative del mondo, in particolare sul rapporto dell’uomo con la sua casa, dell’effetto che ogni decisione assunta da un singolo individuo può produrre sull’unico pianeta a disposizione».
Il festival si è apre oggi con la Master Class di Mario Tozzi, primo ricercatore Cnr e divulgatore scientifico. Mentre la maratona di proiezioni si inaugurerà con due cortometraggi in corsa per il Premio INPuglia.
Tra i film in concorso altre le anteprime: Avant L’effondrement di Alice Zeniter & Benoît Volnais, atteso debutto alla regia della pluripremiata autrice francese Alice Zeniter; AI: African Intelligence di Manthia Diawara, presentato quest’anno al Forum expanded di Berlino, il film esplora le zone di contatto tra i rituali africani e l’emergere di nuove frontiere tecnologiche note come intelligenza artificiale; Sunny Railways, documentario realizzato da Nika Autor, artista slovena che da anni concentra il suo lavoro sull’attraversamento dei confini balcanici.