Oggi si conclude la due giorni dedicata alle Giornate FAI d’Autunno, il grande evento di piazza che il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedica ogni annoal patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
Delegati e volontari della Fondazione, metteranno a disposizione energia, creatività ed entusiasmo per svelare la ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura che non consiste solo nei grandi monumenti o nei musei, ma anche in edifici e paesaggi inediti e sconosciuti, luoghi speciali che custodiscono e testimoniano piccole e grandi storie, culture e tradizioni, che sono a pieno titolo “il nostro patrimonio”. Sono oltre 700le proposte in 350 città d’Italia, in tutte le regioni: meraviglie da scoprire, nascoste in luoghi poco conosciuti e solitamente inaccessibili, che raccontano storia e natura dell’Italia, spaziando dall’archeologia all’architettura, dall’arte all’artigianato, dalla tradizione alla memoria, dall’antico al moderno, dalla città alla campagna.
Tra gli itinerari più interessanti proposti in Puglia troviamo: a Bari “La casa del mutilato”, un edificio monumentale costruito per ricordare l’eroismo e i sacrifici dei soldati menomati per aver combattuto in difesa dell’Italia. Progettato dall’architetto barese Pietro Favia, è stato costruito tra il 1935 e il 1939 ed è composto di tre piani fuori terra e uno seminterrato. Sorge isolato rispetto alle costruzioni circostanti del quartiere Libertà e si distingue dal contesto urbano, perché realizzato su una superficie triangolare, collocata in posizione arretrata rispetto all’allineamento degli edifici pubblici del Lungomare Vittorio Veneto; a Foggia l’ I.T.T. “Altamura-da Vinci”, frutto della spinta alla meccanizzazione della cerealicoltura e delle imprese, in grado di assicurare la manutenzione delle moderne macchine agricole, l’Istituto ha accompagnato in 150 anni, tutte le spinte industriali, scientifiche e tecnologiche del territorio; da non perdere a San Giovanni Rotondo La Chiesa di San Giovanni che sorge al di fuori delle mura dell’abitato di origine medievale interessato a partire dal V secolo d.C. da un fitto passaggio di pellegrini che si recavano alla Grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo; tra le altre iniziative ricordiamo a Gallipoli la Chiesetta di San Pietro dei Samari immersa nel Parco naturale regionale “Isola di Sant’Andrea – Litorale di Punta Pizzo”. Il suo nome deriva dalla vicinanza al Fosso dei Samari, una zona a sud di Gallipoli, compresa tra le colline dell’entroterra e le dune costiere delle spiagge gallipoline.