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Sergio Rubini e il viaggio con Italo Calvino, a Molfetta l’omaggio per il centenario dello scrittore

Viaggiare con la fantasia e le parole, visitare città “invisibili” e reali grazie alla narrazione dello straordinario Sergio Rubini. Un reading musicale che torna anche nel terzo appuntamento della Rassegna “Teatro e Musica” della Fondazione “V. M. Valente” di Molfetta, con la direzione artistica di Sara Allegretta che propone anche quest’anno una prima nazionale nel…

Viaggiare con la fantasia e le parole, visitare città “invisibili” e reali grazie alla narrazione dello straordinario Sergio Rubini. Un reading musicale che torna anche nel terzo appuntamento della Rassegna “Teatro e Musica” della Fondazione “V. M. Valente” di Molfetta, con la direzione artistica di Sara Allegretta che propone anche quest’anno una prima nazionale nel cartellone “I suoni della cultura 2023”.

Domenica alle 20.30, nell’Auditorium Regina Pacis sarà Sergio Rubini, voce recitante, con musiche originali del maestro Michele Fazio al pianoforte, a giocare con le parole e le immagini, accompagnando il pubblico in una geometria visiva e sonora di rara bellezza. Un dialogo che diventa viaggio, come quello tra Marco Polo e l’imperatore dei Tartari, Kublai Khan, nel romanzo di Calvino diventato un successo letterario ed uno dei libri più amati di questo autore.

Il cartellone “I suoni della cultura 2023” gode del patrocinio della Città di Molfetta, del Ministero per i Beni e le Attività culturali, della Regione Puglia e della Fondazione Puglia (www.fondazionemusicalevalente.it).
Lo spettacolo, ideato da Elena Marazzita per AidaStudioProduzioni, propone un riadattamento teatrale realizzato da Cosimo Damiano Damato, ha permesso di scomporre i dialoghi tra l’esploratore e l’imperatore, senza inficiarne il testo originale: narrazione, musica e immagini si intrecciano in una partitura unica fatta di suoni e parole tanto che il testo calviniano assume la semplicità incantevole di un mondo fantasioso che sembra diventare quasi realtà.

Tra le “città invisibili” ci sono quelle in cui non si capisce se un oggetto sia una cosa o un segno, quelle in cui l’entusiasmo per il nuovo è minacciato da pericolanti cumuli di spazzatura della vita passata, quelle che forse sono incompiute o forse già in rovina.

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