Bari rivive una sua epoca felice e degna di essere ricordata, come? Con la riapertura dello storico disco-club “Cellar”, in pieno centro murattiano in via Principe Amedeo, sotto il livello stradale; nessuna modifica apportata, solo piccole variazioni. Così, dopo il silenzio, sabato sera la musica riprende a suonare e il sipario di quel mitico locale della “Bari che balla” si alza festosamente.
Direttore Alessandro Cassotti. In consolle, per questa occasione, i dj Beppe Dex ed Enzo Veronese e stavolta, a differenza degli anni ‘70, ‘80 e ‘90 i “format” delle serate prevedono la degustazione di un primo piatto, con menu fisso e un calice di vino e poi musica da “divertentismo”, quella che fa ballare a ritmo anni ‘80 e oltre.
Punto di riferimento di una classe sociale che seguiva in modo “soft” quell’edonismo reaganiano degli anni del consumismo, il “Cellar” nel trascorrere degli anni non ha mai perso il suo smalto luccicante; in questo caso di colore nero, come un disco club che si rispetti. Le ultime aperture con formula di piano bar ed eventi spettacolo sono state nel 2010, quando il nome era “Smaila’s” e poi con un’altra gestione fin prima del lock down ma la storia del locale è degna di un ricordo.
Nel macrocosmo erano i tempi dei movimenti giovanili, dei pantaloni a zampa di elefante e del terrorismo degli anni ‘70, a seguire poi arrivarono gli anni del Presidente-attore americano Ronald Reagan, cade il muro di Berlino, esplode Chernobyl e prende il via Internet; c’è poi la piaga dell’eroina ma in quell’angolo di “musica” di via Principe Amedeo, accanto all’allora pub Old Fox (oggi c’è un ristorante giapponese) tutto viene messo da parte e l’atmosfera di allegria alla “Happy days” prende il sopravvento. Antagonista, si fa per dire, del “Cellar” era negli anni ‘80 la grande e ambita discoteca “Pan” con il talentuoso dj Ciccio Marinelli.
«Sono entusiasta – afferma il cinquantaduenne Cassotti – si ritorna ai vecchi tempi quando il “Cellar” rappresentava il luogo di divertimento sano e “glamour” della Bari notturna. Sarà aperto anche per eventi privati come feste di compleanno o meeting aziendali; ogni sabato evento a tema, come il 25 febbraio, per una serata all’insegna del Carnevale. Il locale, così concepito, è rimasto chiuso per tanto tempo e ora vederlo rinascere mi elettrizza. E’ stata un’icona per decenni, a partire dagli anni ‘70. Mi piace pensare che quei “ragazzi” di ieri, oggi con capelli bianchi, non potranno non aver voglia di tornare lì dove hanno trascorso tanti momenti felici».
Il “Cellar” del 2023 quindi si rivolge soprattutto agli over 50, gli ex ragazzi che hanno voglia di cenare prima e ballare poi. «Si – precisa Alessandro – dopo la chiusura forzata del Covid, gli adulti hanno un forte desiderio di riprendere a vivere, con quello spirito di spensieratezza che sembravamo aver perso». “Start” alle 21 di domani quindi, per lasciare fuori per qualche ora i drammi della vita e ricominciare a divertirsi proprio lì dove almeno due generazioni sono state protagoniste della “Bari da bere”.