Ancora una volta il folklore delle feste patronali pugliesi torna ad essere oggetto di studio.
A pochi giorni dai festeggiamenti civili in onore di San Sebastiano (Santu Cciau nel dialetto locale), a Racale, nel Leccese, un gruppo di studentesse e studenti provenienti da varie parte d’Italia e iscritti al master dell’Università Cattolica di Milano in Ideazione e produzione audiovisiva, cinematografica e per i media digitali, hanno realizzato un reportage proprio sulla tre giorni racalina.
Cecilia Mondini, Leonardo Zandron (provenienti dall’hinterland milanese) e Matteo Amantonico (di Racale) hanno dunque trascorso del tempo per conoscere le tradizioni locali “interrogando” giovani, anziani e personalità di spicco legate ai riti religiosi e civili. Il gruppo, aiutato da remoto da Veronica Solinas, originaria di Piacenza, la quale si è preoccupata di organizzare la post produzione grafica del reportage, ha avuto modo di intervistare il maestro Fulvio Palese, docente di saxofono e musicista poliedrico riconosciuto a livello internazionale; Matteo Bellaluna (che ha spiegato loro il motivo per il quale il nome del santo, in dialetto, cambia radicalmente); Robert D’Alessandro, tra gli ideatori di Radio SantuCciau, salotto radiofonico giunto, quest’anno, alla sua nona edizione.
Il reportage realizzato con le fotografie della racalina Silvia Serio e presentato proprio nella mattinata di oggi alla Cattolica, ha evidenziato come la festa di Racale riesca a mettere insieme aspetti religiosi e pagani, marcando l’autenticità di una terra ricca di cultura e tradizioni. È infatti risaputo quanto racaline e racalini – e non solo – attendano particolarmente la seconda giornata di festeggiamenti per riempire la piazza (intitolata ovviamente al Santo patrono) e ascoltare il Boléro di Ravel.