Con il Natale e il nuovo anno alle porte, Putignano si appresta a dare il benvenuto alla 630esima edizione del Carnevale.
La manifestazione comincerà ufficialmente il 26 dicembre con le “propaggini” che daranno ufficialmente il via alla festa per eccellenza.
Il rito più importante è il passaggio del cero che ha come protagonisti la Fondazione Carnevale e il comitato feste patronali.
Spazio poi agli otto i gruppi propagginanti che animeranno le 80 propaggini. Si tratta di “I zannier”, “Giugno 87” “I caputrt du frallion”, “I trap’ lir cu i cippon”, “I Spatriat”, “La Zizzania”, “le Petècchie” e i “Cem Cem d’rap i Ciuquer”.
«Le risate sono assicurate», garantisce la Fondazione perché la manifestazione sarà l’occasione per fare un bilancio dell’anno con ironia puntando «il dito sulle malefatte dei personaggi più in vista del paese» e dando voce ai «popolani in abiti contadini che salgono sul pulpito» con le «autorità cittadine obbligate ad ascoltare senza diritto di replica».
Le propaggini avranno inizio dopo la messa delle 10 del mattino celebrata in onore del patrono di Putignano, Santo Stefano, le cui reliquie nel 1394 furono traslate da Monopoli in paese grazie ai cavalieri di Malta che così le preservarono dagli attacchi saraceni.
Durante il viaggio, i condottieri incontrarono alcuni contadini intenti a innestare viti, attività definita in dialetto “far propaggini“. La gioia degli agricoltori per l’arrivo del Santo si trasformò in festa con un corteo allegro che arrivò a Putignano. Da allora e da oltre sei secoli, la tradizione si ripete.