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Puglia che scrive e edita sempre più viva

Puglia. Protagonista di libri, patria di case editrici e scrittori letti e premiati in Italia e all’estero. Ben cinque i titoli di Les Flâneurs Edizioni vincitori del bando 2020, promosso dal Centro per il libro e la lettura, “Per la traduzione e diffusione del libro italiano e della lettura all’estero degli autori italiani”. Tra i…
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Puglia. Protagonista di libri, patria di case editrici e scrittori letti e premiati in Italia e all’estero. Ben cinque i titoli di Les Flâneurs Edizioni vincitori del bando 2020, promosso dal Centro per il libro e la lettura, “Per la traduzione e diffusione del libro italiano e della lettura all’estero degli autori italiani”. Tra i fortunati “Sancta Sanctorum. Le reliquie dei santi” del barese Gilbert Gallo, “La dodicesima stanza” della molfettese Teresa Antonacci, “La bugiarda” di Dino Cassone (Fasano), “Piovono bombe” di Stefano Iannaccone e “#mineviandanti sull’Appia Antica” di Valentina Barile. «È sempre un segno positivo – spiega Elvira Zaccagnino, direttrice di Edizioni La Meridiana – che più autori, che scrivono dalla Puglia o vi ambientano i loro romanzi o libri pubblicati da case editrici pugliesi siano visti da un pubblico di lettori estremamente vasto e candidati a premi nazionali. Dimostra che la vitalità culturale della nostra regione – continua – ha saputo lavorare bene negli anni. La Puglia che scrive e edita libri è una Puglia viva, che non si è arresa». Quest’anno possiamo vantare autori nostrani anche al Premio Strega 2022 come proposti dagli Amici della domenica. Tra i testi scelti troviamo Francesco Carofiglio con “Le nostre vite” (Piemme), Francesco Dezio per i tipi di Ensamble con “La meccanica del divano”, Raffaele Nigro, di origine lucana e pugliese d’adozione, che presenta “Il cuoco dell’imperatore” (La nave di Teseo), Andrea Donaera con “Lei che non tocca mai terra” (NN Editore) e Mario Desiati con il suo “Spatriati” (Einaudi). Si può parlare di vero e proprio «fermento creativo», come afferma Giovanni Turi, direttore di TerraRossa Edizioni, presente sul nostro territorio da almeno un quindicennio. Queste candidature sono per i pugliesi grande motivo d’orgoglio, ma secondo la Zaccagnino, nonostante ciò, «in Puglia mancano politiche di sistema intorno al libro, che non facciano di ogni buon libro pubblicato o di ogni autore candidato a un premio o, ancora, di ogni editore che si distingue a livello nazionale, una mosca bianca, una esperienza da annoverare o considerare eccezionale». Puglia. Una terra che legge poco, ma che vanta un numero strabiliante di festival letterari e pubblicazioni. Una regione contraddittoria? A volte sì. Tante altre no, perché di anno in anno le percentuali relative al numero di libri letti sembra aumentare. Dunque, ben vengano eventi culturali e pubblicazioni, purché di qualità. In fondo, Roma non è certo stata costruita in un giorno!

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