Centinaia di visitatori ogni giorni per due mesi, code all’ingresso, appassionati d’arte o semplici curiosi in estasi:se non ci fossero i numeri, basterebbe farsi un giro dalle parti del teatro Margherita per “toccare con mano” lo straordinario successo della mostra di
Banksy, destinata a chiudersi proprio oggi.
Sono più di 33mila le persone che hanno visitato le sale del Margherita, a partire dal 9 aprile scorso, per ammirare le opere più famose ed enigmatiche dell’artista britannico: una selezione delle serigrafie diventate un culto tra i collezionisti internazionali, veri e propri “oggetti devozionali”.
A cominciare da “Girl with Balloon”, serigrafia su carta del 2004-2005, che nel 2017 è stata votata in un sondaggio come l’opera più amata dai britannici, e “Love is in the Air”, un lavoro su carta che riproduce su fondo rosso lo stencil apparso per la prima volta nel 2003 a Gerusalemme, raffigurante un giovane che lancia un mazzo di fiori.
L’evento ha contribuito non solo ad accreditare il teatro Margherita come nuova “casa dell’arte contemporanea” di Bari, ma anche ad attirare in città appassionati d’arte da ogni angolo della Puglia, d’Italia, del mondo. Non è un caso che, come evidenziato dal sindaco Antonio Decaro, le strutture ricettive di Bari siano state piene al 99% durante il ponte del 2 giugno e siano destinate a esserlo anche nei prossimi mesi. «In questo weekend di maestrale – ha scritto il primo cittadino su Facebook – magari possiamo goderci la città e le tante cose da fare e da vedere».
Nei prossimi giorni, a prendere il posto di Banksy nelle sale del teatro Margherita sarà Obey, tra i più noti esponenti dell’arte di strada, le cui opere resteranno in esposizione per l’intera estate.