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Notre Dame riapre dopo l’incendio: atteso anche Mattarella tra gli oltre 50 capi di Stato invitati

Parigi si prepara a salutare la rinascita di Notre Dame. Cinque anni e un complesso lavoro di restauro dopo, la celebre cattedrale, uno dei simboli della Francia nel mondo, riapre le sue porte. Il 7 dicembre una grandiosa cerimonia inaugurale restituirà ai visitatori lo splendore dell'edificio gotico, sfregiato nel rovinoso incendio iniziato nel tardo pomeriggio…
@notredamedeparis

Parigi si prepara a salutare la rinascita di Notre Dame. Cinque anni e un complesso lavoro di restauro dopo, la celebre cattedrale, uno dei simboli della Francia nel mondo, riapre le sue porte. Il 7 dicembre una grandiosa cerimonia inaugurale restituirà ai visitatori lo splendore dell’edificio gotico, sfregiato nel rovinoso incendio iniziato nel tardo pomeriggio del 15 aprile 2019 e domato dai vigili del fuoco dopo 15 ore di battaglia, con il mondo che seguiva in diretta con il fiato sospeso.

All’evento di riapertura, oltre al presidente Emmanuel Macron, in queste ore impegnato a risolvere la crisi istituzionale dopo la caduta del governo, e le massime autorità francesi, sono attesi oltre 50 capi di Stato. Tra questi ci saranno il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, al suo primo viaggio all’estero dopo le elezioni di novembre, il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, l’attuale first lady statunitense Jill Biden e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Sull’Ile de la Cité arriveranno per l’occasione anche molte autorità religiose. Non Papa Francesco, che ha comunicato la sua assenza nonostante l’invito di Macron. Il Pontefice visiterà la Corsica, la settimana prossima. La giornata si articolerà in tre ‘atti’: il discorso di ringraziamento sul sagrato del presidente francese, che all’indomani dell’incendio aveva assicurato che la cattedrale sarebbe rinata in cinque anni; la celebrazione della Messa, presieduta dall’arcivescovo di Parigi Laurent Ulrich, e in chiusura un momento culturale e artistico, tra cui il concerto del celebre coro della Maitrise de Notre Dame de Paris.

Mentre la riapertura si avvicina, l’architetto capo di Notre Dame, Philippe Villeneuve, ha ammesso in un’intervista ad Associated Press di essere «completamente stressato. Non si è trattato solo di restaurare un edificio, ma di restaurare il cuore della Francia». Per Villeneuve il lavoro di restauro, che si è basato fedelmente sui disegni storici di Eugène Viollet-le-Duc, che aveva già restaurato la cattedrale nel XIX secolo, è stato semplicemente perfetto. E ha riportato l’edificio all’antico splendore, recuperando anche molte opere d’arte custodite all’interno. «Questo è il successo – ha detto Villeneuve -, se riesco a far dubitare i visitatori della cattedrale che ci sia mai stato un incendio, allora ho cancellato l’orrore».

Il progetto è costato 700 milioni di euro, in gran parte coperti con donazioni arrivate da tutto il mondo, e ai lavori hanno preso parte circa duemila persone. Dopo il disastro, sono stati adottati provvedimenti per garantire la protezione di Notre Dame in futuro. Villeneuve e il suo team hanno installato sistemi di sicurezza antincendio all’avanguardia nella cattedrale. «Dovevamo imparare da ciò che è successo. Lo dobbiamo al futuro», ha sottolineato. Il 7 dicembre darà il via a una settimana di celebrazioni. L’8 dicembre, festa dell’Immacolata concezione, sarà celebrata la messa e la cattedrale sarà nuovamente aperta al pubblico. Quindici i milioni di visitatori previsti all’anno, 3 milioni in più rispetto a prima dell’incendio.

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