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Michela Cicirelli in “Più forti del destino”

Avere 24 anni ed essere catapultati nell’800. Un’esperienza che solo il cinema e la televisione possono regalare e che l’attrice in erba pugliese Michela Cicirelli ha vissuto partecipando alla nuova fiction di Canale 5 “Più forti del destino”. Il nuovo lavoro Mediaset, che si rifà ad una produzione francese realizzata nel 2019, il cui titolo…
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Avere 24 anni ed essere catapultati nell’800. Un’esperienza che solo il cinema e la televisione possono regalare e che l’attrice in erba pugliese Michela Cicirelli ha vissuto partecipando alla nuova fiction di Canale 5 “Più forti del destino”. Il nuovo lavoro Mediaset, che si rifà ad una produzione francese realizzata nel 2019, il cui titolo è “Le Bazar de la Charité”, è andato in onda in prima serata mercoledì nove, comprende quattro puntate e andrà in onda ogni mercoledì e venerdì, con la puntata finale venerdì 18. Girata interamente nella splendida cornice del Salento, tra Lecce, Cavallino e Porto Cesario, è ambientata nella Palermo del 1800. Ispirata a fatti realmente accaduti, racconta il destino di tre donne che combattono, ognuna a modo suo, le diseguaglianze di genere, lottando per l’emancipazione femminile. Di questo mondo ha fatto parte la giovane attrice altamurana Michela Cicirelli, che ha vestito i panni di una nobildonna borghese.

«Sono arrivata alla fiction di Canale 5 quasi per caso – racconta Michela – quest’estate, con mio padre, il mio “partner in crime”, navigando su internet vidi un post su questa nuova fiction ambientata in Puglia. Il Covid ci aveva tolto tutto quindi mi dissi: Perché non andare sul set? Decisi di iscrivermi al casting e iscrissi anche mio padre. Mi chiamarono a settembre e chiamarono prima mio padre e poi me. Quasi non ci speravo più. Abbiamo girato per tutta la Puglia. È stato bello guardare il lavoro che c’è dietro le quinte».
Michela sta muovendo i suoi primi passi nel mondo delle fiction televisive, ma non è alle prime armi. La prima partecipazione fu a soli 18 anni nella fiction Rai “Braccialetti rossi”, poi anche in “Imma Tataranni” e il “Commissario Ricciardi”, dove aveva una battuta in dialetto napoletano. Ma non esistono piccole parti e questo Michela lo sa bene.
«Qualunque sia il ruolo interpretato bisogna trasformarsi in esso – spiega – Vestire i panni di una nobildonna è stato fantastico, sono passata dal 2022 all’800 con un solo accessorio. Non sei più tu quando reciti, ma sei una dama nobile borghese che deve interpretare un ruolo. Ti trasformi sia nel modo di camminare che nei gesti. Inoltre quando si recita tutto sembra lontano, anche la pandemia, come se non fosse mai esistita».
Michela si è dedicata a progetti teatrali con i bambini della scuola media del suo paese, che ha lei stessa frequentato. Ha allestito con loro uno spettacolo teatrale, partendo dallo studio di una fiaba polacca. I suoi progetti futuri sono ancora work in progress, ma la sua volontà è quella di continuare a coltivare la sua più grande passione: la recitazione.

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