Medimex, che il grande festival abbia inizio. Il direttore Cesare Veronico racconta l’edizione 2022

«Il futuro del settore e di chi ci lavora è la nostra priorità». A sottolinearlo è Cesare Veronico, coordinatore artistico Puglia Sounds e Medimex che ha spiegato i temi incarnati dalla prossima edizione della manifestazione musicale pugliese che da oggi fino al 19 giugno si tiene a Taranto, e dal 13 al 15 luglio torna a Bari.

Medimex 2022 segna il ritorno dei grandi live con i concerti di Nick Cave & The Bad Seeds (19 giugno a Taranto) e The Chemical Brothers (14 luglio a Bari). Dopo due anni di pandemia e di edizioni in forma ridotta e digital, finalmente l’evento torna al suo pubblico in presenza, con un cartellone completo e ben articolato. In particolare poi, nel capoluogo pugliese da cui mancava dal 2011 (anno del suo denutto), si terrà l ’International Festival & Music Conference promosso da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale attuato con il Teatro Pubblico Pugliese, appuntamento di riferimento per il mercato musicale italiano e il grande pubblico di appassionati.

Qual è il messaggio che il Medimex vuole lanciare?

«Quest’anno è semplice, il messaggio è legato al tema complessivo della manifestazione che ruota attorno al “live”. L’industria più produttiva nell’ambito del comparto dello spettacolo. Sia nelle scelte musicali e artistiche che dal punto di vista del tema di approfondimento nella sezione per i professionisti, il live sarà l’argomento che permeerà tutta l’iniziativa complessivamente. Nell’ambito del rapporto con i professionisti, valuteremo qual è il futuro del settore della musica proprio dopo la pandemia perché è ovvio che, come per tutti e in particolar modo per il settore delle arti e dello spettacolo, il mondo non è più lo stesso e quindi dobbiamo capire come affrontare insieme il futuro».

Cosa ha in serbo il programma di quest’edizione?

«Il live sarà anche l’argomento delle nostre scuole dei mestieri della musica che ruoteranno su iniziative legate alle performance dal vivo. Ci saranno delle lezioni, una delle quali con il tecnico delle luci di Vasco Rossi, iniziative con un “tre volte” Grammy Awards per l’ingegneria del suono, insomma incontri utili sia per chi inizia e vuole intraprendere questo mestiere che per chi è già professionista. Ma tutto sarà comunque legato all’industria live».

La manifestazione quest’anno torna a Bari. A cosa è dovuta questa scelta?

«L’indirizzo è stato del presidente della Regione Michele Emiliano perché Bari e Taranto, nell’ambito della candidatura a Città italiana della cultura per il 2022, avevano inserito il Medimex nel loro progetto. Anche se poi ha vinto Procida, il presidente si è impegnato a tenere alcuni dei progetti che facevano parte del programma di candidatura sia per Taranto che per Bari e il Medimex era uno di questi».

In cosa si differenziano i programmi pensati per le due città?

«A Taranto le iniziative sono perlopiù legate al pubblico, e quindi ci sarà, nel Museo Archeologico, la mostra “Hipgnosis Studio” che attraverso il lavoro dello studio grafico dei Pink Floyd ripercorre la loro carriera; ci sarà il mapping sulla storia della band, dall’inizio fino a “The Wall”, sulle pareti del Castello Aragonese; ci sarà il concerto di Nick Cave, e tutta una serie di incontri al Teatro Fusco. A Bari invece, oltre a queste iniziative, sarà presente tutta la parte legata al professionale quindi i workshop, i panel, le scuole dei mestieri della musica, quindi l’educational. Si amplierà la parte legata ai professionisti, oltre che quella dedicata al pubblico, perché negli ultimi tre anni abbiamo tenuto questa sezione a Taranto e riportarla a Bari significava dunque, anche geograficamente, dare un’opportunità di facile raggiungimento a tutto il resto della regione. Rilanciare la domanda insomma».

Quali sono le aspettative per quest’avventura?

«Innanzitutto riportare i temi che riguardano la musica, i musicisti, e gli operatori del settore nell’agenda del confronto più complessivo a livello nazionale, cioè qual è il futuro di questo settore e di chi ci lavora, che per noi è prioritario. Specialmente dopo questi due anni, è un tema forte».

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