Matera, il ruolo delle biblioteche nella società del benessere

L’associazione Amabili Confini, da sempre sostenitrice delle biblioteche come riferimento imprescindibile in ogni comunità, ospiterà a Matera la Chiara Faggiolani – tra le maggiori esperte di biblioteconomia nel nostro Paese – per chiarire il senso della presenza di un presidio culturale così fondamentale nella formazione di ogni individuo, in un momento in cui è in discussione la stessa sopravvivenza di una tra le più importanti d’Italia, la seconda nel Mezzogiorno: la biblioteca provinciale “T. Stigliani” di Matera.

L’incontro, che si terrà giovedì 4 aprile nella sala convegni dell’Apt con inizio alle 18, partirà dalle indagini contenute nel libro “Le biblioteche nella società del benessere” per poi estendersi al ruolo che esse svolgono nella società contemporanea, intese non come semplici infrastrutture del territorio, ma come luoghi che generano senso, dove le attività, le relazioni, i momenti di approfondimento, producono consapevolezza di sé e degli altri.

Nell’epoca in cui imperversa l’individualismo e dove la solitudine rende vuota e precaria l’esistenza, le biblioteche aprono spiragli di umanità diventando spazi di inclusione contro ogni disuguaglianza sociale, luoghi in cui si dispiega la libertà del pensiero e si esercita il diritto allo studio.

Dialogheranno con la scrittrice, l’archeologa Isabella Marchetta e Francesco Moro, componente dell’associazione Amabili Confini.

Questo libro nasce in un momento del tutto particolare, caratterizzato da una assoluta novità rispetto al passato: una straordinaria disponibilità di dati che riguardano le biblioteche e che consentono di esercitare uno sguardo nuovo, che sposta prima di ogni altra cosa il raggio d’azione delle biblioteche stesse e impone una ridefinizione dei confini della disciplina che di biblioteche si occupa.

A partire dalle priorità della nostra contemporaneità – come espresse dall’Agenda 2030 dell’Onu e in generale dal paradigma del benessere equo e sostenibile – il libro racconta le biblioteche italiane in una visione sistemica, come mezzo per la crescita personale e culturale dei cittadini, ma senza nasconderne le criticità.

L’approccio è bottom up e fortemente interdisciplinare: le evidenze – diverse per fonte di dati e metodologia di ricerca – sono alla base dell’interpretazione di esperti in diversi ambiti disciplinari: geografia, statistica sociale, management, economia aziendale, naturalmente biblioteconomia.

Il libro si rivolge a tutti gli operatori della cultura per offrire un contributo concreto rispetto all’obiettivo di dimostrare e raccontare il ruolo della cultura in un’ottica di benessere, qualità della vita e sviluppo sostenibile.

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