Mani intrecciate alte 15 metri per creare ponti, non barriere: a Vieste l’opera di Lorenzo Quinn

Creare ponti, non barriere: è il messaggio dell’opera monumentale di Lorenzo Quinn. Si tratta di sei paia di mani congiunte alte 15 metri e si intitola “Building Bridges – Costruendo ponti”.

L’opera, presentata per la prima volta alla Biennale di Venezia nel 2019, arriva a Vieste dove, da domani fino a settembre, potrà essere ammirata sul lungomare di Marina Piccola.

“Building Bridges” torna in Italia dopo quattro anni e sarà inaugurata alla presenza dell’artista e del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

«Abbiamo inseguito Lorenzo Quinn per quattro anni», commenta l’assessora al turismo del Comune di Vieste, Rossella Falcone. «Volevo fortissimamente le sue mani a Vieste, che è indiscutibilmente la città dell’amore. Abbiamo creato un evento, la Vieste in Love, che celebra questo sentimento universale e crediamo che l’opera che avremo l’onore di ospitare per tre mesi nella nostra città sia il modo migliore per lanciare un importante messaggio al mondo intero in un momento così delicato come quello che stiamo vivendo».

“Building Bridges” è l’opera più nota dello scultore Lorenzo Quinn, figlio dell’attore Anthony Quinn: la sua scultura «lancia messaggi forti e chiari, i valori universali dell’umanità: amicizia, saggezza, aiuto, fede, speranza».

L’opera, fruibile gratuitamente, vuole essere l’evento di apertura dell’estate viestana fino a Vieste in Love, kermesse organizzata da Studio360, in programma dal 4 al 10 settembre, ultimo giorno in cui sarà possibile ammirare la scultura di Quinn.

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