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Cultura e Spettacoli Puglia

Lino Banfi a cuore aperto: «Rosanna sta bene, il male ha capito che Casa Zagaria non si tocca»

Un Lino Banfi intimo, commosso, ma con la verve di sempre. Ospite del programma “Stai Serena” su Radio2, condotto da Serena Bortone, l’attore pugliese si è lasciato andare a una confidenza che scalda il cuore dei fan, parlando della salute della figlia Rosanna.

«Sono giorni di gioia per Rosanna», ha rivelato Banfi con la voce incrinata dall’emozione, riferendosi alla battaglia della figlia contro la malattia. E ha aggiunto una frase che sa di protezione paterna e orgoglio familiare: «Il tumore ha capito che Casa Zagaria non si tocca». Un periodo difficile che ha messo a dura prova anche la sua spiritualità, ma che ora sembra aver trovato un nuovo equilibrio: «Stavo perdendo la fede, ora sto scrivendo un libro che si chiama ‘Fede, speranza e varietà’».

Il set con Pio e Amedeo

Non solo vita privata, ma anche grande cinema. Banfi è attualmente nelle sale con “Oi vita mia”, film che segna l’esordio alla regia dei corregionali Pio e Amedeo. L’attore ha svelato con ironia il “dietro le quinte” della chiamata: «La prima cosa che ho pensato è stata: io ho fatto 108 film, 500 trasmissioni e voi mi offrite una parte così piccola?». Poi, però, ha prevalso l’affetto e la stima professionale: «Voglio bene a loro, non solo per corregionalità ma perché sono bravi, hanno i tempi comici. Sul set vedevo il loro imbarazzo nel dovermi dirigere, e dicevo loro: ‘Voi siete i registi, non vi preoccupate, io aspetto’». Banfi ha poi ricordato come il duo foggiano, durante la gavetta nei villaggi turistici, lo celebrasse ogni sera imitando le scene dei suoi film cult.

Tra i ricordi, immancabile l’aneddoto su Papa Francesco: «Si era sparsa la voce che mi voleva conoscere perché gli stavo simpatico. Quando arrivai, mi disse: ‘So che lei è una persona molto importante’. Pensai: stiamo cominciando male, se sono importante io, cosa devo dire a Lei?». Infine, una battuta sul futuro e sul nuovo Papa (definito “un ragazzo come età”): «Se lo incontrassi, gli farei vedere la foto di quando mi truccarono da Giovanni XXIII. E se fossi stato Papa io? Avrei scelto il nome di Massimo».

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