Angela Cataluddi nutre un grande amore per i libri e per la lettura. Lo ha espresso, con grande efficacia in un post sui social: «Quei caratteri neri che si stagliano dalla carta appena ingiallita formano nelle pupille immagini, suoni, movimenti e idee. Storie. Al ritmo della propria voce silente ci si narra film scritti a volte centinaia di anni fa. La magia della lettura: un caleidoscopio onirico, un eterno attimo, l’universo possibile».
Quando qualche anno fa la biblioteca comunale di San Nicandro Garganico fu chiusa e la cittadina rimase completamente sguarnita di un presidio culturale, Angela Cataluddi ebbe un’idea: creare micro-librerie diffuse per sensibilizzare i sannicandresi al gusto della lettura.
Come nasce il progetto?
«Avevo visto realizzare questa esperienza all’estero e anche in Italia, fruendo di queste bibliotechine sparse in giro negli ospedali, nei parchi, ovunque per la città. Portavo indietro i libri e ne lasciavo altri. Allora mi son detta: perché anche San Nicandro non può avere un servizio di questo tipo? Tutti abbiamo in casa libri che abbiamo già letto, che non ci interessano più, o che ci danno addirittura fastidio per mancanza di spazio. Ho sparso la voce e con l’aiuto di alcune persone sensibili ho cominciato la raccolta dei libri. Ho costruito queste micro-librerie con materiale riciclato, ossia delle cassettine dell’ortofrutta, le ho inchiodate una sull’altra, dipinte di bianco, e le ho distribuite in alcune postazioni presso le attività commerciali che hanno aderito all’iniziativa. Durante il periodo pre covid è andata molto bene, nel senso che le persone si sono incuriosite e hanno cominciato a partecipare, ma il progetto continua ad andare bene anche ora. Il nostro è un servizio completamente gratuito, i libri non sono schedati, è tutto molto democratico e libero. Si è innescato un circolo virtuoso e tutti coloro che ospitano le micro-librerie mi hanno detto che vivono di vita propria: i libri riescono a ricircolare e a riciclarsi da soli. Chi è interessato prende i libri, a sua bontà e volontà Ii restituisce. E porta qualcosa di suo. Proprio in questi giorni, ho postato una piccola libreria nell’atrio del Comune. Mi hanno accolto l’assessora alla cultura Arcangela Tardio e il sindaco Matteo Vocale. So che si stanno muovendo per la riapertura della biblioteca dedicata ad Alfredo Petrucci che ospita tantissimi volumi di un certo valore e rilevanza. Nell’attesa, ho voluto fare questo dono simbolico. Al momento ci sono una decina di postazioni sparse per il paese e l’obiettivo è di farle crescere».
Che lavoro svolge nella vita?
«Sono una insegnante di sostegno, e in questo periodo lavoro a Foggia. La mia formazione è stata molto ampia, ho frequentato per anni il Conservatorio. Ho studiato violino, ma mi sono diplomata in canto lirico: sono un soprano. Ho avuto una formazione con diversi insegnanti, in Italia e all’estero, e conosco bene le lingue».
Sappiamo che ama anche la pittura.
«Il mio amore per il Gargano, per il territorio, per i colori si è tradotto in una forma espressiva come l’acquarello, molto spontanea. Non ho alcuna pretesa professionale, ma mi piace molto dipingere. Ho fatto qualche mostra personale e ne organizzerò sicuramente altre».
Lei afferma di essere “una migrante al contrario”, cosa vuol dire?
«Sono di origine garganica, sannicandrese. I miei genitori si sono trasferiti per lavoro in Emilia Romagna e quindi tutta la mia formazione scolastica e universitaria è avvenuta lì. Poi ho cominciato a viaggiare e ho visto tante cose belle. Sono rientrata per scelta qui sul Gargano, e non trovando iniziative che aiutano la crescita di un territorio, mi sono detta che bisogna smettere di lamentarsi. E vedo dei segnali positivi. Sappiamo bene quanto sul nostro territorio valgano questi piccoli segnali. Sono simbolici».