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Cultura e Spettacoli

Prima la laurea, poi Sanremo: la vita segreta del “dottor Olly” tra lacrime, amici e pornostar

Al di là del fatto che abbia alzato il trofeo, il vero vincitore del Festival è stato Olly con “Balorda Nostalgia”, almeno per il pubblico, che l’ha accolto con un entusiasmo raro fin dalla prima serata.

I sostenitori

Mai si era visto un artista arrivare a Sanremo con un tifo così acceso. A curarne la carriera c’è Marta Donà (nell’articolo sotto la raccontiamo meglio), già manager di altre tre vincitori del Festival: Maneskin, Mengoni e Angelina Mango. Dettaglio che ha fatto scattare le teorie complottiste. Olly è sbarcato all’Ariston con una quindicina di amici, tra cui Juli, il suo produttore e confidente: «Gli devo tutto: io ci ho messo i testi, lui la musica e il resto». Un’amicizia che si è tradotta in una rivoluzione musicale e personale.

Le molte vite

A soli 23 anni, Olly ha già vissuto molte vite: voleva essere rugbista, ha studiato al Conservatorio, poi ha lasciato tutto per Londra. Tornato in Italia, ha trovato la sua vera strada. Federico Olivieri, questo il suo nome all’anagrafe, viene da una famiglia borghese genovese: padre avvocato, madre magistrato. Sembrava destinato a un percorso tradizionale, si è laureato in Economia, ma la musica l’ha rapito. Fisico scolpito, 1.90 di altezza, energia contagiosa, Olly è diventato un sex symbol senza volerlo.

Web e polemiche

Il web è impazzito per la sua immagine di artista esuberante, tra reggiseni lanciati sul palco e movenze provocatorie. Ma lui si definisce timido e, almeno per ora, single. Non sono mancate polemiche: alcuni testi del passato contenevano versi discutibili. Ha riconosciuto l’errore e chiesto scusa: «Avevo 17 anni, ho capito e ho cambiato». Segno di maturità. A differenza di tanti artisti solitari e tormentati, Olly ama la compagnia, la tavola, il vino, le risate. La sua “Balorda Nostalgia” nasce da un’espressione della nonna. E forse con questo Festival è nata una stella. Ma per chi lo seguiva già, brillava da tempo.

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