All’origine della fortuna e dell’ormai conquistato livello internazionale di una scuola pianistica nata e cresciuta a Bari all’ombra dei secolari pini che tuttora circondano villa Bucciero in via Capruzzi (da sempre sede del Conservatorio statale intitolato al genius loci della musica, il Niccolò Piccinni del ‘700), c’è ancora una volta un nome ed uno solo. Nome che tuttavia barese non è, ed è quello di Nino Rota. Pochi sanno che il compositore milanese, il quale ebbe a legare il suo nome alle colonne sonore di film memorabili di Fellini, Coppola, Visconti, Lattuada, Zeffirelli, Monicelli, Werthműller, è stato egli stesso un ottimo pianista cresciuto tra Milano-Roma-Philadelphia quando fu allievo di Pizzetti, Casella e negli USA di Rosario Scalero al Curtis Institute, qui sodale di Copland, Barber e Menotti. La sua scelta di vita di trasferirsi vicino Bari, a Torre a Mare nei primi anni Cinquanta del secolo scorso, è ancora oggi quasi inspiegabile se non ricorrendo a presupposti artistico-esistenziali capaci anche di aprire strade maestre ad un suo allievo dell’allora Liceo musicale. Costui è nato nella provincia barese, Altamura, e di nome fa Michele Marvulli (1929) avviato proprio da Rota alla carriera di concertista; viene chiamato da Rota come docente di pianoforte e fonderà una delle più importanti scuole pianistiche italiane testimoniata da suoi discepoli di spolvero internazionale come i nostri Beatrice Rana, Benedetto Lupo e Emanuele Arciuli, a cui oggi fanno da corolla ben 32 docenti di pianoforte attivi nel Conservatorio di Bari.
Per parte sua, Beatrice Rana aveva iniziato i suoi studi musicali a soli quattro anni e si era diplomata in pianoforte al Conservatorio di Monopoli con Benedetto Lupo. Nel 2013 si aggiudica il secondo premio all’importantissimo Concorso pianistico internazionale ‘Van Cliburn’ nel Texas. Da qui ha intrapreso una carriera internazionale collaborando con famose orchestre europee e americane e con direttori di stampo internazionale. Oggi si esibisce nelle sale da concerto più rinomate al mondo tra cui il Musikverein di Vienna, la Berlin Philharmonie, il Concertgebouw di Amsterdam, la Carnegie Hall e la Royal Albert Hall di Londra, il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi; e suona l’amato pianoforte sotto la direzione di importanti direttori d’orchestra come Pappano, Chailly, Gergiev, Nagano o Zubin Mehta. Tuttavia, nonostante tale indiscusso glamour, non ha dimenticato la sua terra d’origine e sin da 2021 ha fondato il Festival di musica da camera “Classiche Forme” nella cittadina salentina di Copertino dove è nata ventinove anni fa. Beatrice Rana tornerà dunque nella sua regione, a Bari al teatro Petruzzelli. Un appuntamento da non perdere, tra meno di un mese, giovedì 15 dicembre (ore 20,30) con un programma che comprende Chopin e Debussy ma soprattutto una rarità come la versione pianistica di Petruska di Stravinsky per mettere in luce le sue eccellenti doti che hanno una origine tutta pugliese. E di cui la Puglia della cultura deve essere orgogliosa.