Quella avvenuta tra la fine del XVIII secolo e la prima del XIX a buon diritto viene chiamata dagli storici “rivoluzione della lettura”, espressione quasi diretta della rivoluzione francese, che liberò l’industria tipografica dai vincoli del regime monarchico e della Chiesa, dando inizio a una straordinaria fioritura della stampa e della discussione politica e culturale. Pian piano comunità critiche legate ai libri, alle riviste e ai quotidiani, si diffusero in tutte le città, ora ospitate da salotti privati, ora da caffè e club: così nacque l’opinione pubblica. La tradizione si è mantenuta viva lungo la prima metà del XX secolo, declinandosi in varie forme e coinvolgendo, grazie al genere del romanzo e al lavoro dei librai, strati sociali sempre più ampi.
Poi la civiltà del profitto e dei consumi, della velocità e del frastuono, distratta prima dalla televisione poi da internet, dai cellulari e dai social, ha cominciato a leggere sempre meno, soprattutto nel nostro paese, dove i dati sono particolarmente allarmanti: solo il 42% della popolazione ha letto un libro negli utimi anni e l’ha fatto in solitaria, senza rapportarsi con punti di vista diversi sull’opera.
Gli esordi
Tuttavia, proprio quando il piacere della lettura, il confronto e il senso critico parevano annegare nelle acque mucillaginose del web, allora è scattato qualcosa. Nel 2012 negli Stati Uniti, Guinevere de la Mare e Laura Gluhanich intercettano un’esigenza diffusa fra molti lettori: alternare la lettura in solitudine a momenti in cui si trascorre del tempo insieme, leggendo in compagnia, ma in silenzio: sorgono così i silent book club, una strategia originale e vincente per promuovere la lettura. Chiunque può crearne uno, gli incontri si possono tenere in spazi pubblici o privati, oltre che nelle biblioteche, nei bar, in centri culturali, anche all’aperto, in parchi e giardini. E anche la Terra di Bari ora ha il suo: Ilenia Càito, esperta di editoria, a cui soprattutto “piace far parlare le persone di e con i libri”, e il Colletivo Bandelle, utilizzano periodicamente la formula del silent reading party, organizzando incontri silenziosi di lettori sulle splendide terrazze panoramiche dei palazzi nei centri storici: a Bari e a Giovinazzo l’invito è stato accolto da tanti lettori che hanno spento i cellulari, in cerca del silenzio e dell’abbraccio di un cielo limpido solcato dai gabbiani. I club attivi nel mondo sono centinaia, e udite udite: il paese con più silent book club in Europa è l’Italia!
Il fenomeno
Altro nuovo progetto che rinnova l’antica consuetudine dei gruppi di lettura è “Coolture Club”: appuntamento nel quartiere umbertino al locale Kgb con la scrittrice Cinzia Cognetti, che assieme allo scrittore e fotografo Piero Meli e alla lettrice Tina D’Ambrosio, incontra chi desidera approfondire l’esperienza di lettura di un autore, scambiando riflessioni, sollevando dubbi e domande, magari mentre si rinfresca dal caldo con un buon aperitivo. Un modo per portare la letteratura nel cuore della movida barese.
Il fermento
Stesso fermento a Foggia: “Sei buoni motivi per leggere” è il percorso proposto da ProfAvdisor, realtà collaudata nella formazione privata, in collaborazione con Ubik Libreria, appuntamenti domenicali dedicati a sei libri differenti, scelti per sollecitare il dibattito e formare il gusto della lettura; Foggia legge è un altro gruppo molto attivo che, grazie all’inventiva di Alessio Tortorella e Livia Gentile, trasforma le cene in occasioni per condividere fra commensali le impressioni suscitate dalla lettura. Lecce pure con il CTK Book Club, nato dalla sinergia tra il Teatro Koreja, le Officine Culturali Ergot e l’associazione Vele Racconto, propone un incontro mensile da gennaio a marzo, incentrato su un libro il cui titolo è reso noto il mese prima per dare il tempo necessario alla lettura. Allo scambio di idee ed emozioni, presiede l’autore.
E se andiamo a Matera scopriamo che è nato proprio quest’anno AttraversaMenti, il book club di Non Una Di Meno, il movimento femminista e transfemminista che dal 2016 combatte la violenza di genere. Far conoscere la letteratura su e per l’emancipazione delle donne è la sua missione con l’intento di sradicare modi di ragionare e sentire che inconsapevolmente contribuiscono al perpetuarsi del modello patriarcale. Ricordiamo anche l’impegno dell’associazione Nati per leggere, che vuole insegnare la lettura sin dalla più tenera età e del Lions Club Matera Città dei Sassi, in prima linea nel diffondere l’amore per i libri fra i giovani.
Il ventaglio di occasioni e temi è dunque molto ricco, difficile non nutrire interesse e attrazione per una di queste situazioni: il supporto della lettura può essere cartaceo o digitale, non ha più importanza, quello che le riempie di senso è la voglia di crescere assieme, di uscire da un male profondo della nostra epoca, ossia l’autoreferenzialità; non sarà una nuova “rivoluzione della lettura” ma è un segnale significativo e incoraggiante per la nostra terra.