Il grano (l’oro della cerealicoltura) al posto dei denari, i falcetti (strumento di lavoro nei campi) per le spade, i peperoni cruschi (emblema della cucina lucana) per i bastoni e la “rizzola” (tipica caraffa in terracotta per il vino) per le coppe. Sono i semi delle carte da gioco rielaborati in salsa materana.
L’idea per questo Natale è del Museo virtuale della memoria collettiva (Muv) che ha portato i simboli della civiltà dei Sassi sulle carte.
La versione è stata realizzata dal cartapestaio Eustachio Santochirico che si è già cimentato nella realizzazione del Carro trionfale del 2 Luglio, con l’apporto della grafica Irma Perniola.
Accanto ai ”semi” gli autori hanno rivisitato anche alcune figure delle carte, con la donna che è rappresentata da una contadina in tipico abbigliamento locale, il cavaliere che è quello della cavalcata in costume della Festa della Bruna e il Re, che è il generale, della stessa sfilata. Altre carte riproducono momenti della Festa, il pane di Matera, il fischietto di terracotta noto come ”cuccù”, la raccolta delle olive, i riti arborei di Accettura e le maschere antropologiche di Tricarico.
«Le carte materane sono un progetto del Muv Matera – ha detto il presidente dell’associazione, Nicola Laricchia – che dalla sua fondazione si adopera nel settore della raccolta e diffusione di immagini, racconti e tradizioni della Città di Matera e del suo territorio al fine di conservarne la memoria».
Il Muv ha anche prodotto il Gioco dell’oca e la tombola in chiave materana.