Oltre 130 broadcaster, 500 tra delegati e giurati, oltre 1500 spettatori: sono i numeri della 74esima edizione del Prix Italia che si è appena conclusa a Bari con anteprime, panel internazionali, trasmissioni in diretta di Radio 2, Rai Italia, TgR Puglia e RaiPlay Sound da Piazza del Ferrarese.
Il Prix Italia saluta la Puglia con dati che testimoniano l’interesse suscitato dal Concorso internazionale che Rai organizza da oltre 70 anni per premiare il meglio delle produzioni tv, radio e web. Francia, Germania, Belgio, Gran Bretagna, Grecia, Olanda, Lituania, Svezia, Svizzera, Irlanda, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Polonia, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca, Turchia, Ucraina, Israele, Georgia, San Marino: sono solo alcuni dei Paesi rappresentati a Bari, ai quali si sono aggiunti per la prima volta Camerun e Bulgaria in rappresentanza dei 13 nuovi broadcaster partecipanti. E perfino delegazioni da Argentina, Corea del Sud e Sudafrica.
Tutto esaurito per gli incontri allo Spazio Murat, aperto su uno dei salotti cittadini, che ha ospitato, tra l’altro, la BBC Lecture con il face to face tra la presidente Rai Marinella Soldi e il Ceo di BBC Tim Davie.
Grande partecipazione per la cerimonia di inaugurazione al teatro Petruzzelli e per la premiazione al Teatro Kursaal, dove il pubblico ha potuto assistere a proiezioni, dibattiti e anteprime. Il Museo Civico, Santa Scolastica e la Sala Cielo del Kursaal sono stati le sedi delle riunioni delle giurie e dei gruppi internazionali. Rilevanti i numeri del progetto Ylab, la challenge dedicata agli studenti universitari, che ha visto la partecipazione di oltre 100 giovani dalle cinque università pugliesi: Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Libera Università Mediterranea “Giuseppe Degennaro” LUM, Università degli Studi di Foggia, Università del Salento, Politecnico di Bari a cui si è aggiunto il Master di giornalismo.
Tredici i lavori sul tema sostenibilità presentati dagli studenti: a vincere un progetto scientifico sul microclima ospedaliero, realizzato da un gruppo interuniversitario dell’UniBa e del Politecnico di Bari e il “granchio blu”, documentario realizzato dal Dams dell’università del Salento.