La criminalità organizzata strangola e annichilisce una città apatica, dove chi si ribella o nutre dubbi comincia a soffrire di insonnia, dentro una comunità che dorme continuamente, senza mai svegliarsi. Cosa farebbe un supereroe? Cosa farebbero Capitan America, Spiderman, Superman se qualcuno gli intimasse di vendere e cedere l’attività alla mafia?
Parte da questa suggestione Vertical Man, il film di Roberto Moretto, con protagonisti Roberto Galano nel ruolo del coraggioso commerciante antiracket e Nicola Rignanese in quello del boss. Due vite e due destini paralleli, che si distanziano dall’infanzia. Il film tutto made in Puglia è stato finanziato dal Gruppo Telesforo ed è in programmazione a La Città del Cinema di Foggia dal 21 dicembre.
Nella pellicola c’è il meglio della recitazione e delle maestranze cinematografiche e musicali di Capitanata. Da Dino La Cecilia al maestro Enzo Marchetti. Da Sergio Grillo direttore della fotografia alla danzattrice Maggie Salice, passando per Fabio Maggio, Leonardo Losavio, Giuseppe Rascio, Francesca De Sandoli, la voce di Antonio Di Donna e tantissimi altri. Con le sound tracks Poro Poro di Tony Santagata, il brano di Konrad Iarussi, la musica classica suonata dal maestro Francesco Mastromatteo e la bellissima Accendini smarriti dei Fanoya sui titoli di coda.
Finzione e realtà, sogno e aspirazioni, simboli meridionali come la processione e fumetti si incrociano in una miscellanea surreale, da teatro dell’assurdo, con punte che rinviano al fantastico felliniano.
«Noi ci abbiamo creduto, credeteci anche voi: Foggia non è solo degrado, malaffare e abbandono, la nostra città, il nostro territorio è pieno di eccellenze. È nostro preciso dovere aiutarle ad emergere perché trascinino dietro di loro tutta la città, una città verticale che non si farà radere al suolo dalla sua parte malata, che non accetterà mai di essere orizzontale», hanno rimarcato dal Gruppo Telesforo, con Fabrizia Telesforo presente alla prima.
«L’idea nasce da un incontro informale con Fabrizia Telesforo e Luca Vigilante insieme a Rocco Messaggero, che sono dei clienti della mia casa di produzione video – ha osservato il regista e sceneggiatore Moretto – volevamo fare qualcosa che lasciasse un messaggio alla città. Da uno spot, un video emozionale, è diventato un lungometraggio. Spero che il messaggio arrivi forte e chiaro a tutti. Siamo critici nei confronti di chi è verticale ma non ha il coraggio di parlare. Le persone verticali sono tante, non sono poche, Foggia non vive in un clima mafioso ma in un clima di terrorismo. La gente ha paura di aprire un negozio, una attività. La paura blocca tutto, il non aprire l’attività favorisce questa situazione».