“Felicità” a Cellino San Marco: la città “si illumina” in omaggio agli 80 anni di Al Bano

I versi di Al Bano illuminano Cellino San Marco, suo paese d’origine, che l’artista pugliese, come afferma il sindaco Marco Marra, «considera come madre primordiale».

Per le strade del paese, come già accaduto a Bologna con Lucio Dalla e Raffaella Carrà o a Polignano a Mare con Domenico Modugno, sono apparse luminarie con i versi di una delle più note canzoni di Al Bano Carrisi: “Felicità”.

«La mia radice è Cellino», racconta Al Bano: «Il ritorno a casa è come ricaricare le mie batterie, parlare il dialetto e incontrare gli amici d’infanzia ti aiuta a vivere bene». E da ieri sera «la presenza di Al Bano riverbera nelle strade e in piazza, nel cuore di Cellino San Marco», dice Marra.

Le luminarie «arrivano per scaldare l’atmosfera urbana e per festeggiare l’ottantesimo compleanno del maestro e rendere il legame sempre più forte tra Al Bano e Cellino», spiega.

L’installazione delle luminarie è stata resa possibile grazie al progetto “Nel sole”, «proprio come il titolo di una sua famosa canzone» aggiunge Marra, realizzato dal Distretto urbano del commercio (Duc) “Terre del Negramaro” e alla collaborazione dello staff del CAT di Confesercenti e Confcommercio della provincia di Brindisi.

«Un ringraziamento particolare va alla nostra consigliera alla cultura Daniela Renna che ha creduto fermamente in questo progetto e si è spesa per realizzarlo – conclude il sindaco in un post pubblicato su Facebook -. Ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la sinergia di tutti coloro che per la comunità si spendono ogni giorno. “Insieme” si realizzano le idee, insieme si concorre a promuovere la bellezza e il valore del nostro territorio, insieme incentiveremo i turisti che già affollano la nostra cittadina a scoprire le meraviglie del nostro paese».

Le sorprese non finiscono qui, assicura Marco Marra: «Si continuerà, con impegno e dedizione, a promuovere e portare a termine questo progetto e tanto altro, avendo come finalità la promozione della propria terra».

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