Favino a Taranto sul set de “Il comandante”. Emiliano: «Cinema strumento di crescita»

Sono in corso a Taranto le riprese de “Il Comandante”, film di Edoardo De Angelis con Pierfrancesco Favino nei panni di Salvatore Todaro.

«Un progetto di altissimo livello», commenta il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che si è recato sul set: «pensate che hanno ricostruito un sommergibile, lungo ben 73 metri, che verrà posizionato all’interno dell’arsenale della Marina Militare dove è stato ricreato un vero e proprio teatro di posa a cielo aperto per le riprese in mare», prosegue il presidente.

La produzione investirà sul territorio 1,2 milioni di euro in poche settimane coinvolgendo professionisti e maestranze pugliesi, fornitori, case e alberghi che ospitano cast e troupe. «Il cinema e l’audiovisivo, quindi, oltre a suscitare emozioni, sviluppano un indotto importante che fa crescere la nostra regione dal punto di vista economico, culturale e sociale», afferma Emiliano che sottolinea «il percorso virtuoso che ci ha spinto ad investire tanto in questi anni nelle politiche culturali».

La riproduzione del sommergibile Cappellini della Regia Marina italiana è una vera e propria opera d’arte: prua rinforzata in acciaio per eventuali, quanto improbabili, speronamenti e mitraglia e cannone in bella vista.

Favino interpreta il comandante Todaro, leggendario eroe dei mari del Ventennio poco conosciuto.

Todaro fu un giovane comandante di sommergibile che nell’ottobre del 1940 in Atlantico affonda il Kabalo, mercantile belga che lo aveva attaccato. Fin qui tutto normale fino a quando prende una decisione storica: salvare i 26 naufraghi belgi in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino. Prima li rimorchia per tre giorni su una barca navigando in emersione e poi li accoglie addirittura a bordo negli spazi angusti dello scafo sbarcandoli nella baia di Santa Maria delle Azzorre. A chi gli chiese perché avesse contravvenuto alle direttive del suo stesso comando, Todaro rispose secco: «Perché noi siamo italiani».

«Questa storia l’ho scoperta nel 2018 durante le celebrazioni dei 123 anni della guardia costiera – dice il regista De Angelis – . La raccontò allora l’ammiraglio Giovanni Pettorino per dare un’indicazione ai propri uomini su come ci si deve comportare in mare, un memento di come dovesse comportarsi la guardia costiera. Mi innamorai di questa storia e coinvolsi poi Sandro Veronesi. Poi tramite la nipote diretta di Todaro che tra l’altro era appassionato di spiritismo e cultura farsi (parlava il persiano), che ci ha dato accesso alle lettere e agli appunti conservati dalla moglie Rina».

L’utilizzo di Favino nel ruolo del protagonista? «L’ho scelto al di là della sua grande capacità di mimesi, ma per la sua bravura di tirar fuori dal personaggio qualcosa che non si era ancora visto».

Tra gli interpreti di questo film ancora in produzione e dal costo di 14,5 milioni di euro: Massimiliano Rossi (Indivisibili) e Silvia D’Amico (Non essere cattivo). A produrre Indigo Film con Rai Cinema, O’Groove, Tramp LTD, VGroove e Wise in collaborazione con Marina Militare, Cinecittà e Fincantieri in coproduzione con Beside Productions per un’uscita in sala a fine 2023 con 01.

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