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Espressione dell’arte naìf tra memoria e presente

Una mostra dedicata alla pittrice Maria Trentadue, da oggi al 27 marzo, per concludere le celebrazioni della Modugno Millenaria. È l’iniziativa organizzata dalla sezione locale della Fidapa, Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari, guidata dall’avvocata Lella Ruccia. La curatrice di questa mostra di opere inedite è Grazia Donatelli. Un’iniziativa che si inserisce nelle manifestazioni che…
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Una mostra dedicata alla pittrice Maria Trentadue, da oggi al 27 marzo, per concludere le celebrazioni della Modugno Millenaria.

È l’iniziativa organizzata dalla sezione locale della Fidapa, Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari, guidata dall’avvocata Lella Ruccia. La curatrice di questa mostra di opere inedite è Grazia Donatelli. Un’iniziativa che si inserisce nelle manifestazioni che hanno celebrato i mille anni della città di Modugno, la cui nascita risulta da documentazione storica a partire dal 1021. La storia racconta, infatti, di un contratto con il quale un tale Traccoguda “de loco Medunio” diede in prestito otto soldi a Giovanni e Mele di Bitetto, ricevendo in pegno una vigna che si trovava “in ipso loco Medunio”, lungo la via che collegava Modugno a Bitetto.
Maria Trentadue è stata una pittrice (Modugno 1893 – 1977) con una vicenda personale molto particolare. Ha iniziato a dipingere a 60 anni e non ha più smesso, arrivando a farlo su qualsiasi superficie. La mostra a lei dedicata, infatti, raccoglie opere su oggetti tra i più diversi fra loro, a cominciare dal pezzo forte: il dipinto su due ogive di bombe della Seconda Guerra Mondiale. Fu un’artista riconosciuta come espressione dell’arte naìf e di cui già la Pinacoteca di Bari custodisce la collezione di ben 50 opere. Maria Trentadue, con il suo tratto e i suoi colori, interrompeva la linea della realtà in una “ecologia della festa”, una visione di cui si sente anche oggi la necessità di vivere ogni istante della propria vita, con la leggerezza dei sentimenti meno grevi e tristi. Per il Millennio della città di Modugno, la Fidapa ha fatto un lavoro di ricerca nelle collezioni private, in particolare grazie a quella di Tommaso Di Ciaula, conservata dal figlio Davide. La stessa presidente Lella Ruccia ha messo a disposizione due oliere dipinte di sua proprietà: «Abbiamo voluto valorizzare tutte le figure femminili in questo percorso culturale denominato le Donne Millenarie, che vedrà la sua conclusione con una rappresentazione teatrale l’ultimo giorno della mostra. Penso a figure come l’ostetrica, l’infermiera o l’insegnate che in tempi antichi, ma non troppo, erano autorità per la comunità. Come Fidapa intendiamo proseguire questo percorso che coniughi memoria e presente della comunità».

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